In Regione Liguria si sono iniziate le audizioni in commissione Salute e Sicurezza sociale per la proposta di legge sul fine vita, che vede come primo firmatario il capogruppo di Linea condivisa, Gianni Pastorino, ed è stata sottoscritta da quasi tutti i rappresentanti dell’opposizione.
Il testo ripercorre la proposta promossa dall’associazione Luca Coscioni e mira a dare tempi di risposta rapidi e certi a chi fa richiesta di accedere gratuitamente al suicidio medicalmente assistito.
Tra gli esperti ascoltati ieri, Vladimiro Zagrebelsky, già giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, e Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione “Luca Coscioni”.
Entrambi, al termine della commissione regionale, sono stati protagonisti di un incontro pubblico, all’auditorium del Teatro Carlo Felice di Genova, organizzato dal Linea condivisa.
“In Italia non manca una legge nazionale sul fine vita – ha chiarito Zagrebelsky- la legge nazionale è l’articolo 580 del codice penale, su cui è intervenuta la Corte costituzionale. Dopodiché, potrebbe intervenire una nuova legge nazionale in tema di cure palliative, che sarebbe la benvenuta. Si dice che in Italia manchi una legge sull’eutanasia, ma non è vero. Può essere integrata, modificata, ma la legge c’è”.
Gli ha fatto eco Gallo: “Il professor Zagrebelsky in commissione ha chiarito come la sentenza della Corte costituzionale sia vincolante. Quella sentenza è legge. Se qualcuno oggi chiede: ‘C’è una legge in Italia che regolamenta o legalizza l’aiuto medico alla morte volontaria?’, la risposta è sì, perché c’è una sentenza della Consulta, che poi invita il legislatore a eliminare tutte le discriminazioni che ancora ci sono in materia di scelte di fine vita”.
Zagrebelsky ha aggiunto che “è materia regionale organizzare e dare esecuzione a quello che la legge dice. Quello ligure è un progetto di legge regionale integrativa di ciò che deriva dall’articolo 580 del codice penale, così come integrato dalla sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019”.
Per l’esperto “sarebbe meglio che tutte le Regioni si muovessero per dare esecuzione a questa legge: è nelle cose che ci possano essere differenze tra un territorio e l’altro, come succede ad esempio per i Livelli essenziali di assistenza. La disciplina è meglio che sia la più chiara possibile”.
Secondo Zagrebelsky, “questo progetto ha il vantaggio di dare agli uffici regionali, al servizio sanitario regionale delle certezze di procedura: il contenuto, il merito l’ha già deciso la Corte costituzionale. Questa legge regionale darebbe sicurezza al malato che chiede di morire ed è nelle condizioni descritte dalla Corte costituzionale, ma anche alla sanità regionale che è obbligata a intervenire perché la Corte Costituzionale ha detto che tutte queste procedure vanno fatte nell’ambito del servizio sanitario nazionale”.
Filomena Gallo ha sottolineato che “la proposta di legge regionale non aggiunge nulla rispetto a quello che è stato stabilito dalla Corte costituzionale e prevede anche che, nel momento in cui il legislatore dovesse intervenire con una legge che preveda anche la parte dei compiti delle aziende sanitarie locali, la proposta regionale decada. Non c’è nessun aumento della spesa sanitaria. Dire no a questa legge significa dire no ai malati e girarsi dalla parte di fronte a chi dichiara che ha sofferenze intollerabili e rimangono in attesa di una risposta”.
Infine, ha ricordato che “in questi anni abbiamo visto malati che hanno atteso fino a due anni per ricevere una risposta, questa proposta di legge fissa tempi certi e brevi: 20 giorni”.
Il capogruppo regionale Gianni Pastorino si è detto soddisfatto del percorso compiuto fino a qui e ha provato a stringere i tempi per far approdare la legge in aula: “La Liguria è la prima Regione a essere entrata nel merito con le audizioni per una proposta di legge a metà maggio proseguiremo gli approfondimenti in commissione. Mi auguro di riuscire a portare in consiglio e approvare questa legge entro l’estate, prima della sessione per l’assestamento di bilancio, perché a oggi i numeri probabilmente ci sarebbero”.
Più prudente, sui tempi, il presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto (Lega): “Ci prenderemo tutto il tempo che occorre per ascoltare tutte le persone che sarà necessario per discutere ed esaminare tre temi fondamentali: l’aspetto etico e bioetico, l’aspetto medico tecnico e se si tratta o meno di materia di competenza regionale. Ci saranno tante altre audizioni”.
Per Brunetto “i tempi non sono prevedibili anche perché la commissione non può dedicarsi esclusivamente a questa proposta di legge, per quanto pressante. Servirà qualche mese, meno significherebbe agire con superficialità e presunzione, svilendo il tema”.
Poi, il presidente Brunetto ha sottolineato che è stato “un onore ascoltare Zagrebelsky: poteva limitarsi a inviare una memoria, invece è venuto di persona” e ha ribadito il suo appoggio totale alla proposta di legge, così come ha già fatto anche il presidente della giunta regionale Giovanni Toti.