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Fine vita, la sinistra ligure presenta una proposta di legge regionale

Fine vita, presentazione della nuova proposta di legge della sinistra in Regione Liguria (foto di repertorio fb)

La prima proposta di legge regionale in Liguria sul fine vita è stata presentata stamane in Regione Liguria dall’associazione Luca Coscioni, dal comitato ‘Liberi subito’ e dai capigruppo di Pd, Lista Sansa, M5S e Linea Condivisa. Ora si aprirà l’iter in commissione e il dibattito in consiglio regionale.

“In Liguria abbiamo assistito ad un’azione inqualificabile dell’ufficio legislativo regionale, che per due volte ha rigettato formalmente la richiesta di assistenza redazionale – ha spiegato la segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni Filomena Gallo – nonostante che la proposta di legge sia stata perfezionata e ammessa da altri consigli regionali con pieno parere di conformità a quelli che sono i poteri della Regione.

La proposta di legge punta a stabilire tempi certi di risposta alle persone, interviene nell’attività propria della sanità regionale”.

“Speriamo che la proposta di legge regionale riesca a diventare un patrimonio di tutto il Consiglio regionale della Liguria – ha aggiunto la referente genovese dell’associazione Luca Coscioni Jennifer Tocci – in Liguria ci sono 2.142 testamenti biologici depositati sul nostro sito, mentre nei Comuni ne risultano circa 7.000. Durante il referendum abbiamo raccolto 18 mila firme in Liguria”.

“Purtroppo – ha sottolineato il capogruppo regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino – la Regione Liguria non ha ancora dato per motivi giudirici l’autorizzazione alla raccolta di firme. Sarebbe comunque bello che la Liguria fosse la prima Regione a legiferare in materia. Lavoreremo per raccogliere adesioni in consiglio regionale e consideriamo con favore la posizione del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha detto che su questo tema non esistono vincoli di partito”.

“Abbiamo letto le dichiarazioni degli esponenti del centrodestra e speriamo che non ci siano tattiche dilatorie per non arrivare in aula” ha commenta il capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi.

“È un atto di civiltà perché non introduciamo nulla che non siano tempi certi e iter definiti” ha riferito il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi.