La Guarda di Finanza della Spezia, nei giorni scorsi, ha portato a compimento un’operazione che ha permesso di scoprire come ben ventiquattro matrimoni tra italiani e stranieri, erano falsi.
Il tutto al fine di ottenere il permesso di soggiorno.
Per l’occasione gli extracomunitari dovevano pagare chi era disponibile a sposarli.
Sono 56 sono le persone indagate tra italiani, sudamericani e nordafricani con arresti e perquisizioni in Toscana, Liguria, Piemonte e Veneto.
Sono state anche cinque le misure cautelari personali e 55 perquisizioni nelle province di Livorno, Siena, La Spezia, Torino e Padova “per porre fine a un subdolo sistema di celebrazione di falsi matrimoni tra italiani, sudamericani e nordafricani finalizzati all’ottenimento di un titolo di soggiorno in Italia”.
Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle sotto la direzione della Procura della Repubblica di Livorno, riguardano le ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e induzione in falso in atto pubblico coinvolgenti, in particolare, un cittadino della Repubblica Domenicana, un 55enne arrestato in carcere e 4 livornesi di cui una donna sottoposti all’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.
Al centro del sistema, c’era un cittadino dominicano da molti anni residente a Livorno e ora arrestato, dimostratosi in grado di reperire gli italiani da far sposare ad altri latino-americani e a nordafricani per poter regolarizzare la propria posizione di ingresso e soggiorno in Italia.
Le coppie di “sposi” erano spesso caratterizzate da una differenza d’età, a volte anche consistente, tra i coniugi.