Un punto per tornare a respirare, un morso per interrompere il digiuno. E’ stato un bel Genoa quello visto a Firenze. Il rammarico sta nel fatto di aver apparecchiato la tavola, alzandosi però con un certo appetito. Gridano vendetta le occasioni divorate nel finale, non tutte le volte si opporrà un Dragowski di nome e di fatto.
“Siamo amareggiati per il risultato, la prestazione è stata positiva e deve diventare il nostro marchio. Abbiamo fatto un passo avanti. Peccato perché potevamo centrare la vittoria e ci siamo andati molto vicini. Sappiamo che dobbiamo accelerare per acquisire maggiori consapevolezze. Non c’è progetto tecnico tattico senza il gusto di lottare sul campo. Un’identità convinta la raggiungi quando, nel rispetto degli avversari, proponi il tuo gioco. Devo essere un martello con i ragazzi per arrivare a essere quelli che vogliamo, a partire dall’avere più fiducia l’uno nell’altro. Abbiamo margini di crescita su cui insistere, dall’accettare l’uno contro uno per alzare il baricentro, al cambiare i tempi delle giocate. Continueremo a stressarci per affermare il nostro dna, con la società’ abbiamo intenzione di completare la rosa”.