Martiri delle Foibe e Olocausto italiano. Questa mattina nel Complesso monumentale di Sant’Ignazio dell’Archivio di Stato, in via Santa Chiara 28 a Genova, si è svolta la seduta solenne del consiglio regionale della Liguria dedicata al Giorno del Ricordo (che si celebra il 10 febbraio), in memoria degli italiani che vivevano nella Venezia Giulia, Istria e Dalmazia fino ala fine della Seconda Guerra Mondiale.
Circa ventimila nostri connazionali furtono massacrati e gettati nelle foibe dai partigiani titini solo per ragioni etniche.
Oltre 300mila nostri connazionali furono costretti a lasciare le loro case e a rifugiarsi a Trieste per sfuggire alla morte e alle persecuzioni degli sgherri del “macellaio” comunista Jozip Tito.
La seduta solenne di stamane è stata aperta dal presidente dell’Assemblea Legislativa della Liguria, Alessandro Piana.
L’orazione ufficiale è stata tenuta da Giovanni Stelli, presidente della Società di Studi Fiumani (Archivio Museo Storico di Fiume a Roma) e direttore di “Fiume. Rivista di studi adriatici”.
Hanno partecipato alla cerimonia consiglieri, assessori e le massime autorità cittadine e regionali civili, militari e religiose.
Il presidente Piana, prima dell’indirizzo di saluto, ha chiesto ai presenti di osservare un minuto di silenzio in omaggio alle vittime delle foibe e per ricordare il dramma degli esuli italiani.
Saluto del presidente Piana.
“Oggi ricordiamo il martirio di tanti nostri compatrioti. Furono moltissimi a cadere sotto i colpi del vento pan jugoslavo che voleva estirpare la profonda radice italiana di quelle terre. Una sorta di pulizia etnica esplosa sul nascere della guerra fredda.
Piana ha sottolineato il dramma di intere famiglie sterminate nelle foibe o costrette alla fuga e il successivo l’oblio di quel dramma durato per anni: “Erano italiani esuli in Italia, perché una patria stanca dei lutti e delle sofferenze della guerra desiderava archiviarne gli episodi più controversi, gli aspetti più crudi.
A distanza di anni, mutato il vento della storia, una legge nazionale ridava solo nel 2004 dignità a questi morti e riconosceva le tribolazioni dei nostri fratelli e pochi mesi dopo, anche la nostra Regione, recependo i contenuti della legge nazionale, con una propria disposizione normativa assicurava alle giovani generazioni l’opportunità di conoscere e riflettere sulle sorti del nostro confine orientale.
Nasceva, così, il concorso e oggi, in chiusura di questa cerimonia, premieremo i vincitori della diciottesima edizione.
Sono convinto che bandire un concorso rappresenti su questo, come su altri temi che vedono impegnato il Consiglio regionale nel campo formativo, sia lo strumento migliore per promuovere un approfondimento e perpetuare il Ricordo”.
Orazione ufficiale di Giovanni Stelli.
“Occorre custodire e far rivivere la memoria, occorre resistere alla violenza dell’oblio e dobbiamo, dunque, insieme alle istituzioni croate e slovene, ripristinare nei luoghi dell’esodo le nostre tracce cancellate in modo da recuperare e tutelare le diversità di quella terra”.
Lo storico fiumano, dopo avere ricostruito le diverse fasi degli eccidi e delle persecuzioni compiute, prima nel 1943 e poi nel 1945, dalle autorità slave contro la popolazione italiana, ha invitato a guardare al futuro: “Dobbiamo agire secondo una prospettiva costruttiva perché ora per gli esuli è diventato possibile stabilire rapporti con le comunità slovene e croate.
Oggi sono stati raggiunti buoni risultati come il parziale ripristino del bilinguismo nelle strade a Fiume e la riesumazione di alcune delle vittime della persecuzione.
La comunità italiana attualmente ha propri rappresentanti nel Parlamento dei due Paesi e queste nuove relazioni possono portare a successivi atti di pietà e di riparazione.
Le foibe furono solo l’aspetto umanamente più sconvolgente di una repressione generale. Il clima di terrore determinò un esodo forzato”.
Nella seconda parte della seduta si è svolta la premiazione degli studenti vincitori della diciottesima edizione del concorso del Consiglio regionale “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli”, indirizzato agli studenti degli istituti superiori della Liguria, che rientra nelle iniziative promosse dalla legge regionale 24 dicembre 2004 numero 29 “Attività della Regione Liguria per l’affermazione dei valori della Memoria del Martirio e dell’Esodo dei Giuliano Dalmati”.
I vincitori la prossima primavera parteciperanno a un viaggio nei territori della Venezia Giulia, Istria e Dalmazia, dove si consumarono i massacri delle foibe e la persecuzione della popolazione italiana autoctona.