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Francesco Moncada si è dimesso dal Cda di Esselunga

Francesco Moncada si è dimesso dal Cda di Esselunga
L'inaugurazione di Esselunga San Benigno

La richiesta di aiuto anche all’ex ministro Renato Brunetta (che non risulta indagato)

Ha dato le dimissioni Francesco Moncada, consigliere delegato di Esselunga e marito di Marina Capriotti, figlia del fondatore della catena di supermercati, indagato e sottoposto a interdittive nell’ambito della maxi inchiesta per corruzione della Dda e della Procura della Repubblica di Genova, che martedì scorso ha portato agli arresti domiciliari del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

Le dimissioni da amministratore delegato di Esselunga sono state ufficializzate ieri con una nota dell’azienda.

“Esselunga S.p.A. – si legge nella nota – prende atto della decisione di dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione del dott. Francesco Moncada, comunicata in data odierna al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale. Moncada ha altresì rassegnato in data odierna le dimissioni dai consigli di amministrazione delle società controllate La Villata S.p.A Immobiliare di Investimento e Sviluppo ed Orofin S.p.A.”.

Secondo la tesi accusatoria degli inquirenti genovesi “a pochi mesi dalla celebrazione delle elezioni comunali genovesi” Francesco Moncada “chiedeva espressamente un intervento di Toti e Cozzani (capo di gabinetto del governatore ligure, ndr). Da un lato, al fine di sbloccare la pratica edilizia relativa alla apertura del centro vendita della Esselunga a Sestri Ponente. Dall’altro lato, per agevolare la pratica relativa all’apertura anche di un centro vendita a Savona”.

“Ottenuta l’immediata presa in carico del problema da parte di Cozzani e Toti – si legge ancora nell’ordinanza cautelare della gip genovese Paola Faggioni – l’imprenditore, dopo aver espresso la propria soddisfazione, si offriva di effettuare un finanziamento occulto a vantaggio a vantaggio della lista Toti per Bucci, lista che sosteneva il candidato sindaco Marco Bucci. In particolare, veniva stabilito che parte della pubblicità pagata da Esselunga sarebbe stata in realtà effettuata a vantaggio della Lista Toti per Bucci”.

Nelle carte della maxi inchiesta risulta anche uno stralcio di conversazione con la presunta richiesta di aiuto da parte di Moncada per sbloccare le pratiche su due punti vendita all’ex ministro e produttore di vini Renato Brunetta che, peraltro, non risulta indagato.

Il consigliere di amministrazione di Esselunga, secondo quanto riporta l’ordinanza cautelare “aveva chiamato il 24 marzo 2022 l’allora ministro e produttore di vini Renato Brunetta (non indagato): ‘Senti Renato io sono nelle mani di Giovanni per questi due supermercati qua e… per cui se vogliamo mettere il tuo vino, devi parlare con Giovanni’. ‘C’è questa parte inc…che sulla difesa del.suolo… non sta dando il parere favorevole, sta facendo un po’ di resistenza’… ‘Allora il tema qual è’ prosegue Moncada ‘Che come sai molto meglio di me facciamo della pubblicità bellissima…inc.siamo tutti molto contenti, tutti così ecc. ecc. io sto pensando nel mio cumulo delle ..inc…, se tutti mi danno qualche cosa, tutto migliora, Bucci, non possia…domanda…, non possiamo togliere qualche cosa a noi e mettere Bucci… però bisogna farlo bene… come facciamo a dare… in sintesi… come facciamo a dare una mano a Bucci.. senza che nessuno…dobbiamo dormire tutti tra due cuscini…..allora come facciamo a dare una mano a Bucci…non che poi ne abbia bisogno… perché le cose che sento eee…sono tutte estremamente positive’…”.