Il risultato è di 8 custodie cautelari in carcere, 2 misure degli arresti domiciliari e 7 obblighi di dimora, fra albanesi ed italiani
All’alba la Polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Genova, ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal locale Gip che dispone 8 custodie cautelari in carcere, 2 misure degli arresti domiciliari e 7 obblighi di dimora, nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità italiana ed albanese indagati, a vario titolo, per importazione e detenzione a fini di spaccio di ingenti quantitativi di cocaina, che veniva smerciata al dettaglio in questo capoluogo.
L’indagine, iniziata nel 2017, ha consentito di individuare due fratelli albanesi che si occupavano dell’importazione di cocaina dalla Germania in Liguria, sfruttando i contatti che intrattenevano con dei connazionali residenti in quel Paese.
I due, utilizzando alcuni corrieri che, transitando attraverso la Francia, ove esisteva una base logistica in Costa Azzurra, trasportavano lo stupefacente a Genova, distribuivano la sostanza ad una capillare rete di spacciatori, dislocata nel capoluogo ligure, che provvedeva al suo smercio al dettaglio.
In particolare, i fratelli albanesi Alfred e Klodian Plloci contrattavano con i fornitori l’acquisto di stupefacente: provvedevano quindi a organizzare il trasporto della “merce” nel capoluogo ligure, nascondendo la sostanza all’interno delle autovetture utilizzate per il viaggio.
Poi altri soggetti, identificati nel corso dell’indagine e risultati coinvolti nello smercio di sostanze illecite, provvedevano allo smercio, interponendosi tra gli albanesi e i pusher, questi ultimi prevalentemente italiani.
Altro canale di approvvigionamento dei fratelli Plloci era rappresentato da altri due albanesi, alle cui dipendenze vi era Aurel Hasanaj, che si occupava della maggior parte delle consegne a Genova e che riforniva di cocaina la rete di pusher che operavano in varie zone della città.
L’Hasanaj è tuttora ristretto nel locale carcere di Marassi in quanto arrestato il 29 maggio 2019 a Genova, perché trovato in possesso di circa tre chili di cocaina.
I fratelli Plloci rappresentavano un canale privilegiato per l’approvvigionamento di cocaina fornita agli altri soggetti, i quali, come emerso nel corso delle indagini, potevano contare anche su canali diversi.
Particolarmente significativa, secondo le indagini della Polizia, è la figura di Riccardo Colella, arrestato il 2 luglio 2019 a Genova, insieme alla compagna.
La coppia, come emerso dalle indagini, era diventata un importante punto di riferimento dei fratelli Plloci, prestandosi sia a custodire lo stupefacente importato, sia a svolgere il ruolo di corrieri per il trasporto in Italia di droga, come documentato durante le indagini.
Durante le investigazioni, supportate da intercettazioni telefoniche ed ambientali e servizi di osservazione, erano già stati eseguiti 18 arresti in flagranza. Gran parte dei provvedimenti restrittivi sono stati adottati nei confronti di soggetti che ricevevano lo stupefacente per la sua successiva immissione sul mercato; nel corso delle indagini, complessivamente, sono stati sequestrati circa 5 Kg di cocaina.
L’operazione odierna ha consentito di disarticolare un fiorente e strutturato traffico di cocaina dall’estero all’Italia, che produceva ingenti guadagni per gli indagati che, come emerso dalle attività di intercettazione telefonica, erano intenzionati a reinvestire i proventi dell’illecita attività nel circuito legale: uno degli indagati, per esempio, voleva avviare una attività commerciale.
All’attività, oltre agli uomini della Squadra Mobile di Genova e il Reparto Prevenzione Crimine Liguria, coadiuvati da quelli della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha preso parte anche personale della Squadra Mobile di Brescia.