Emergenza coronavirus. Divieto di assembramenti.
Attualmente in Italia pure i tradizionali funerali sono vietati a parenti e amici del defunto, ma ieri il Ministero dell’Interno ha autorizzato i cittadini iscritti e simpatizzanti dell’Anpi e di altre associazioni combattentistiche a uscire di casa e riunirsi per celebrare il 25 Aprile, Festa della Liberazione.
“Sono consentite – ha spiegato il Ministero dell’Interno nella circolare protocollata ieri – forme di celebrazione della tradizionale cerimonia di deposizione di corone, innanzi a lapidi o monumenti ai Caduti, che prevedano, oltre alla presenza dell’Autorità deponente, la partecipazione anche delle Associazioni partigiane e combattentistiche, con modalità di distanziamento interpersonale compatibili con la situazione emergenziale”.
“Loro sì, noi no. Perché?”.
E’ la sintesi della reazione di tanti italiani, che hanno protestato per quella che è stata definita da molti “una decisione iniqua e discriminatoria”.
Infatti “anche per i funerali si possono prevede distanziamenti interpersonali e quindi, se si consentono riunioni per il 25 aprile, non si può vietare tout-court a parenti e amici di uscire da casa per dare l’ultimo addio al defunto”.
In ogni caso, la scelta del Ministero dell’Interno ha suscitato una valanga di polemiche sui media e sui social network.
Ecco il testo originale della circolare ministeriale.