Le emozionanti immagini. Al lavoro la Guardia Costiera, biologi e volontari per salvarlo
Sono in corso le operazioni per liberare un esemplare di capodoglio impigliato in una rete da pesca al largo dell’Isola di Salina nelle Eolie. Il capodoglio, al quale è stato dato il nome Furia è rimasto impigliato e ferito in una rete da pesca derivante (illegale).
La Guardia Costiera sta intervenendo, insieme ai biologi da oltre 48 ore dopo una segnalazione giunta alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Lipari da parte di alcuni diportisti che avevano avvistato l’esemplare in difficoltà avvolto in una rete.
Il capodoglio è stato continuamente monitorato grazie alla presenza in zona di alcuni mezzi navali della Guardia Costiera.
Le operazioni di liberazione, tuttora in corso, vedono impegnati il nucleo sub della Guardia Costiera di Napoli, il pattugliatore Peluso della Guardia Costiera, motovedette della locale Capitaneria e alcuni biologi della zona.
L’attività è resa particolarmente difficile dalle dimensioni dell’esemplare e dal suo stato di agitazione che non permette di prestare in modo continuativo l’assistenza in sicurezza.
Dall’inizio dell’anno è stata molto intensa l’attività operativa della Guardia Costiera nel contrasto alla pesca illecita, soprattutto in specifiche aree dove il fenomeno risulta più accentuato.
Dal mese di gennaio 2020 ad oggi, oltre ai mezzi presenti presso i Comandi del bacino Tirrenico meridionale, un impiego continuativo di assetti aereo-navali d’altura è stato garantito dalla Guardia Costiera, che per ben 80 giorni complessivi ha mantenuto in quel tratto di mare i propri mezzi eseguendo in totale 30 missioni dedicate, che hanno portato al sequestro di oltre 100 km di reti irregolari, analoghe a quella in cui è rimasto impigliato il capodoglio che in queste ore si sta monitorando, assistendo e tentando di liberare.
Su Facebook Filicudi Wildlife Conservation-pronto soccorso tartarughe marine scrive: “Tanta amarezza nel cuore mentre la barca si dirige verso l’isola che vediamo sempre più grande…e soprattutto tanta rabbia per queste maledette spadare illegali che ancora una volta sembra abbiano avuto la meglio su uno dei giganti del mare più belli e maestosi che esistano al mondo, il capodoglio.. Ieri mattina verso le 9.00 ci rechiamo sul luogo di segnalazione di una giovane femmina di capodoglio, Furia, intrappolata in una rete spadara per la pesca illegale del tonno e pesce spada. Per circa 36 ore abbiamo vegliato e monitorato Furia mentre i sommozzatori lavoravano per liberarla. Abbiamo misurato il suo pattern di respirazione in continuo, prima e durante l’intervento di rimozione, e registrato le sue vocalizzazioni acustiche con l’idrofono per valutare il suo stato di salute e misurare comportamento e livelli di stress.