Sabato scorso, presso Palazzo Sabbietti, sede della Scuola di specializzazione in Diritto Civile dell’Università degli Studi di Camerino, il tenente colonnello Antonio Quarta, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Genova, ha restituito al sindaco Sandro Sborgia, Sindaco di Camerino, l’importante dipinto raffigurante “Giulia da Varano bambina”, attribuito al protagonista della pittura estense della prima metà del secolo XVI, Dosso Dossi, trafugato nel luglio del 1980 insieme ad altre dodici opere in danno della Pinacoteca Civica di Camerino.
L’indagine dei Carabinieri è stata avviata nell’aprile del 2018 a seguito della spontanea riconsegna del bene da parte di un collezionista genovese, risultato poi estraneo ai fatti, che ne aveva sospettato l’illecita provenienza durante le operazioni di restauro che aveva commissionato finalizzate alla successiva messa in vendita dell’opera.
Infatti, proprio durante tali operazioni, effettuate in Veneto, è stata scoperta sulla tela l’iscrizione “IULIA VAR/ANA URB/INI DUCIS. A.” che, con tutta probabilità, era stata coperta appositamente per rendere l’opera irriconoscibile.
Alessandra Pattanaro, docente di Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Padova, allertata dal collezionista, ha invece identificato l’iscrizione riconducendo l’opera alla Corte di Camerino. Le ricerche compiute dalla studiosa hanno consentito di comprendere che il dipinto poteva identificarsi in uno di quelli rubati nell’estate di 39 anni fa dalla Pinacoteca Civica.
I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova hanno, quindi, sequestrato la tela e riscontrato successivamente la perfetta corrispondenza del dipinto con gli elementi descrittivi e fotografici già presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC, ove erano confluite le immagini e i documenti prodotti al momento del furto.
Il riconoscimento del prezioso dipinto del valore di oltre 200.000 euro, ad opera di Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni della Pinacoteca Civica di Camerino, ne ha definitivamente certificato la provenienza.
L’attività d’indagine, condotta in breve termine dai militari dello speciale reparto dell’Arma, ha consentito di individuare due antiquari ed un ulteriore collezionista, tutti della provincia di Genova, quali precedenti detentori del bene e permesso di identificare il presunto ricettatore, un noto pregiudicato ligure ormai deceduto e considerato molto attivo all’epoca del furto della tela.
Gli sforzi dei Carabinieri sono ora rivolti al recupero delle altre dodici opere sottratte nel 1980.
Dopo quasi otto lustri il magnifico dipinto ritorna finalmente nella sua Città per essere restituito alla pubblica fruizione.
