Oggi, davanti ai componenti della I Commissione-Affari generali istituzionali e Bilancio, presieduta da Lilli Lauro (Lista Toti), il Difensore civico di Regione Liguria Francesco Lalla ha presentato le relazioni sull’attività svolta dall’Ufficio nel 2021 e 2022.
Francesco Lalla, che assume anche la delega di Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha illustrato nel dettaglio le iniziative assunte e i risultati conseguiti sia nella difesa civica che nella tutela dei bambini.
“L’incontro di oggi – ha dichiarato Lauro – è stata una preziosa occasione per conoscere, ancora una volta nel dettaglio, l’attività svolta da questo fondamentale Organo di garanzia dell’Assemblea legislativa della Liguria che, peraltro, assume una duplice veste in ruoli così delicati per la nostra comunità.
Da oltre dieci anni possiamo contare sulla competenza, professionalità, la sensibilità e l’equilibrio del dottor Lalla che da tanti anni è a disposizione e rappresenta un riferimento imprescindibile per i cittadini, per i bambini, per le persone fragili e in difficoltà. Oggi abbiamo avuto l’occasione per ribadire la riconoscenza, la stima e il rispetto della nostra Istituzione per il suo generoso contributo”.
Francesco Lalla, già procuratore capo della Repubblica del tribunale di Genova, nel gennaio 2011 è stato eletto, a larghissima maggioranza, dal consiglio regionale Difensore civico della Liguria e il suo incarico, che ha durata quinquennale, è stato più volte rinnovato.
Le relazioni 2021 e 2022 saranno presentate in consiglio regionale durante la seduta di domani.
Solo nel 2022 l’Ufficio del Difensore civico ha assunto a protocollo 476 procedure. I settori di intervento principali sono stati servizi pubblici in concessione (luce, gas e acqua), sanità, accesso agli atti, emergenza abitativa, previdenza e assistenza sociale.
In qualità di Garante per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza l’ufficio del Garante nel 2022 ha preso in carico circa 80 segnalazioni, oltre a ulteriori 60 richieste giunte e risolte celermente principalmente via e-mail o per telefono. Di queste la gran parte hanno riguardato la presunta violazione di diritti dei minorenni disabili e l’ambito dell’emergenza sanitaria Covid-19, conflitti famigliari, affidamento, scuola.