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Garantismo? Pastorino insiste: Toti si dimetta e nuove elezioni

Gianni Pastorino, capogruppo regionale Linea Condivisa (foto di repertorio fb)

“Giovanni Toti dice: ‘Non lascio il governo della Regione Liguria dai domiciliari perché ho la legittimazione popolare’. Nessuno disconosce la legittimazione popolare. Proprio per questo noi ribadiamo che questa legittimazione dovrebbe essere rimisurata con nuove elezioni, soprattutto alla luce dei comportamenti del presidente Toti”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino.

“A oggi – ha aggiunto Pastorino – le decisioni della maggioranza hanno ottenuto un unico risultato: far diventare marcescente l’inchiesta tutta. Un pastrocchio tra interesse di Toti a restare in sella e interesse dei consiglieri regionali di maggioranza a mantenere la poltrona che danneggia gli interessi dell’intera Liguria, oltre che apparire come un’intollerabile barzelletta e un inganno della volontà degli elettori e delle elettrici liguri, che avrebbero il diritto e il dovere di essere chiamati in causa.

Rileverei un fatto non da poco. Da quando il presidente è stato eletto sono cambiate diverse condizioni. Al di là dell’iter giudiziario che deve fare il proprio corso, i liguri e le liguri ora sanno che il presidente prendeva decisioni sul loro futuro tra caviale e champagne all’interno dello yacht del potente di turno e non nelle sedi istituzionali più adatte e idonee.

Se il centrodestra è così convinto che il suo capo politico abbia agito nell’interesse dei liguri e delle liguri non deve far altro che verificarlo con nuove elezioni.

Toti poi dice: ‘Io lavoro per il bene della Regione Liguria, indipendentemente da cosa sta accertando la Procura e gli organi giudiziari’.

Il presidente vuole continuare a vedere segretari regionali, membri della giunta, leader nazionali e gestire la cosa pubblica dagli arresti. Non entro nel merito della decisione, neanche tanto a sorpresa, del rifiuto di revisione degli arresti domiciliari né sulle decisioni che assumerà la Procura, ma dal punto di vista politico la Regione Liguria è ferma e le responsabilità economiche, politiche e sociali di quanto sta accadendo sono tutte del centrodestra e di Toti.

Non è dunque una questione di garantismo, ma di funzione dell’organismo regionale, dei corretti rapporti che dovrebbero instaurarsi tra forze politiche, sociali, cittadini e cittadine e assemblea legislativa della Liguria”.