“Giovedì 21 gennaio cadrà un anniversario di grande rilevanza per la storia del nostro Paese, i cento anni dalla nascita del PCI, dalla scissione di Livorno. Sarà l’inizio di un anno di celebrazioni, convegni, riflessioni e riscoperte di quell’esperienza unica e peculiare, con le sue grandezze, i suoi limiti e contraddizioni, che fu il Partito Comunista Italiano”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Luca Garibaldi (Pd).
“Lo sarà moltissimo – ha aggiunto – per chi ha vissuto quell’appartenenza a quella comunità di destino e quell’impegno ‘che può riempire degnamente una vita’.
Lo sarà anche per chi non l’ha vissuta direttamente o marginalmente, ma che si confronta con quella cultura politica, quel sistema di valori e quell’immaginario che ha mobilitato milioni di persone e che, nonostante non sia più un Partito da trent’anni, persiste nella memoria e nell’azione, infinitamente molto più di partiti e movimenti che incrociamo sulle schede elettorali ancora oggi.
Gli echi di quel Partito li ho percepiti da bambino servendo i minestroni sulle Feste de l’Unità, e poi li ho riscoperti pian piano dalle parole dei protagonisti di quella stagione: letture che consiglio a tutti, e che mi hanno sempre colpito per la tensione etica e l’intreccio tra vita e politica che raccontano, e che hanno guidato i loro percorsi personali e la loro formazione.
Da Una scelta di vita e Un’isola di Giorgio Amendola, a Cinquant’anni nel PCI di Emanuele Macaluso, a Il midollo del leone di Alfredo Reichlin alla Ragazza del Secolo Scorso di Rossana Rossanda.
Solo per citarne alcuni.
Ma se riuscite, recuperatevi un racconto di Michele Serra contenuto in Cerimonie: si chiama ‘Poggiavo il mio cappotto sopra un mucchio di altri cappotti’ e più di molti saggi è riuscito ad interpretare il senso di quella comunità”.