“Parlavamo dei soldi spesi in sanità dati ai privati e dei soldi non spesi per il pubblico. E anche della scelta di Toti di concentrare le risorse sulla propaganda. Ebbene, ve lo ricordate il meraviglioso mortaio gonfiabile che ha dato fulgida notorietà alla nostra Liguria?
Quella boiata pazzesca esordì a Londra, sul Tamigi, con l’obiettivo di far conoscere il pesto nel mondo, a partire dagli stranieri. Poi il mortaio si è spostato al Sestriere e poi a Sanremo e ora a Milano con tanto di distribuzione gratuita di trofie. Prossima tappa, Parigi.
Sorvolo sul fatto che una campagna internazionale per il pesto si sia trasformata rapidissimamente in un giro di località italiane (penso che a Milano lo conoscessero già) e soprassiedo sul fatto che i risultati di ritorno siano miseri, senza contare la figura che stiamo facendo in giro con questa cafonata.
Mi concentro su un tema, che è quello dei costi. Perché spendere 500mila euro per farci ridere dietro in mezzo mondo, se possiamo spenderne quasi un milione per ottenere un risultato più duraturo?”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi.
“Sì. Perché la cifra iniziale, mezzo milione di euro, citata dall’assessore Alessio Piana in consiglio regionale a fine novembre – ha spiegato Garibaldi – sta nei fatti raddoppiando.
Con una ricerca dei contratti e degli appalti pubblici si scoprono cose interessanti.
Partiamo dall’inizio. Una parte dei costi per la missione a Londra non li ha sostenuti Agenzia in Liguria (che si occupa di promozione), ma Liguria International (che si occupa di internazionalizzazione delle imprese).
Liguria International ha speso 73.750 euro: per alberghi e agenzia viaggi 23.000 euro e per l’organizzazione dell’evento 50.750 euro.
A questo si è aggiunta la missione Londra pagata dall’Agenzia in Liguria. Che nel suo complesso è costata, da sola, oltre 420.000 euro.
In questa cifra troviamo sia i manifesti negli aeroporti (114.000 euro di fondi comunitari), sia i 57.000 del costo del mortaio gonfiabile.
Poi, in generale i costi per l’ideazione, la realizzazione e la logistica del fantastico mortaio, per un complesso di 240 mila euro, di cui 139.900 per l’ideazione del progetto e 66.000 per la logistica, cioè la chiatta (compresa la tassa di navigazione sul Tamigi, per la modica cifra di 10.000 euro). Di questi 420.000 euro, circa 330mila sono fondi comunitari per lo sviluppo economico, i POR FESR.
La cifra di mezzo milione di euro si era già esaurita con la missione londinese, ma nel frattempo la giunta decide di replicare.
Affida per 132.968 euro la realizzazione della tappa del mortaio al Sestriere e a Sanremo (poi ci saranno altri 5.000 euro di extracosti). E poi prepara il viaggio a Milano. Che costerà il doppio: quasi 240.000 euro.
Il mortaio in Darsena costa 122.000 euro, come le due tappe precedenti assieme, a cui si aggiungono 120 mila euro di ‘show cooking’, cioè le trofie regalate.
Una parte di questo show è già stato acquistato per Parigi, la prossima tappa, dove la giunta si è premunita di fare due ordini speciali, da 3500 e 5200 euro, per gli occhiali brandizzati verdi con il logo La mia Liguria.
A oggi, senza ancora i costi per il mortaio gonfiabile sulla Senna, siamo a 889mila euro, e rapidamente si veleggerà sul milione di euro. Il doppio di quanto annunciato: un monumento vivente allo spreco di risorse pubbliche”.