“A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto ieri)”. Lo comunica oggi Eni con una nota ufficiale.
In pratica ci sarebbe un minore pompaggio di gas nei confronti dell’Italia, ma anche della Germania.
Nessuna comunicazione pubblica, dopo quella di ieri, invece, viene fornita da Gazprom a proposito.
E’ possibile che la motivazione sia da ricercare sempre nella mancata restituzione delle unità di pompaggio della Siemens non funzionanti, operanti nella stazione di compressione di Portovaya, che erano state inviate all’azienda tedesca per la revisione e non restituite a causa del embargo della Eu e di alcuni paesi per la guerra con l’Ucraina.
Proprio ieri Gazprom e CNPC, il China National Petroleum Corporation, hanno firmato un accordo tecnico sulla rotta dell’Estremo Oriente per le forniture di gas russo alla Cina.
Il documento contiene i principali parametri tecnici del tratto transfrontaliero del gasdotto, compreso l’attraversamento sottomarino del fiume di confine Ussuri, nonché i parametri fisici e chimici del gas destinato agli approvvigionamenti.
Il documento è stato firmato da Vitaly Markelov, vicepresidente del comitato di gestione di Gazprom, e Huang Yongzhang, vicepresidente del CNPC.