I colli contenenti le mascherine recanti indicazioni mendaci erano stati occultati tra scatole di tessuti, monitor lcd e tablet
Un’operazione congiunta del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona e del locale Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha portato al sequestro, nel porto di Vado Ligure, di 60 mila mascherine chirurgiche.
Le indicazioni riportate sulle singole confezioni risultavano mendaci ed idonee a trarre in inganno gli acquirenti sull’origine e provenienza del prodotto, tali da configurare la violazione prevista dall’art. 517 del Codice Penale.
L’illecito carico è stato individuato grazie all’attività investigativa svolta dai finanzieri della Compagnia di Savona e dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Savona, sui traffici che interessano il porto di Vado Ligure, importante snodo commerciale, interessato anche da rotte provenienti dall’Oriente.
Finanzieri e doganieri hanno individuato un container in arrivo nel porto di Vado Ligure, proveniente dal Far East, precisamente dalla Cina, imbarcato su una motonave battente bandiera liberiana.
A seguito di accurato controllo, all’interno del container sono stati rinvenuti 24 colli occultati tra scatole di tessuti, monitor lcd, tablet, contenenti ciascuno 2.500 mascherine chirurgiche destinate ad un’azienda del trevigiano operante nel comparto della promozione di gadget aziendali.
Gli imballaggi esterni presentavano l’indicazione “made in China”, mentre sulle confezioni interne, destinate alla vendita al pubblico, era riportata l’indicazione di un produttore italiano, circostanza che avrebbe potuto trarre in inganno il consumatore, inducendolo a ritenere di trovarsi di fronte ad un prodotto nazionale.
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i militari della Guardia di Finanza hanno quindi sequestrato le mascherine e denunciato all’Autorità Giudiziaria, un soggetto.
Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare la qualità della merce sequestrata ed all’eventuale emersione di violazioni amministrative di natura fiscale.
L’attività svolta rientra in un più ampio e collaudato coordinamento operativo negli spazi portuali tra gli organi preposti alle attività di controllo, ovvero l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza.