Genova. Il 246° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza è stata l’occasione in Liguria per stilare un bilancio dei 2019 e dei primi cinque mesi del 2020 ad opera del nuovo comandante regionale Liguria, generale di brigata Rosario Massino.
Stamane sono stati celebrati i Caduti della Guardia di Finanza, presso il cimitero monumentale di Staglieno a Genova.
Poi, con la partecipazione della prefetta di Genova Carmen Perrotta, presso la caserma “San Giorgio” in piazza Cavour, si è svolta una breve cerimonia durante la quale è stato letto il messaggio augurale del presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno speciale del comandante generale del Corpo.
Il comandante regionale Massino, insieme al generale di brigata Vincenzo Tomei e al comandante del Roan (Reparto operativo aeronavale) tenente colonnello Italo Sparvieri, ha evidenziato la fortissima vocazione sociale della Guardia di Finanza che è emersa anche in uno scenario di emergenza inedito e improvviso quale quello determinato dalla diffusione del coronavirus.
Negli ultimi mesi, le Fiamme Gialle della Liguria, insieme a tutti i soccorritori, oltre a contribuire con le altre Forze di Polizia al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica “sono stati chiamati ad adeguare il dispositivo di vigilanza per sostenere l’economia sana e attenuare la situazione di sofferenza e difficoltà manifestata da cittadini, imprese e professionisti, a causa della pandemia da Covid-19”.
“In tale contesto – hanno aggiunto dalla GdF della Liguria – sono state intensificate le attività di controllo economico del territorio e del web, per contrastare chi, approfittando della situazione emergenziale, ha posto in essere pratiche commerciali disoneste, truffe e frodi in danno della popolazione, con la vendita a prezzi esorbitanti di dispositivi sanitari, talvolta non conformi alle norme.
In particolare, nel 2019 la Guardia di Finanza della Liguria ha eseguito 32.083 interventi ispettivi e 1.168 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale con particolare attenzione all’evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi.
A tale proposito in Liguria sono stati eseguiti 2.326 interventi ispettivi e 190 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare 206 reati fiscali e di denunciare 240 persone, di cui 3 arrestati.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di oltre 8,5 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti autorità giudiziarie ammontano a 77,6 milioni di euro.
I casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, estero-vestizioni della residenza fiscale, manipolazioni dei prezzi di trasferimento e illecita detenzione di capitali all’estero, sono in tutto 38.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 34 i casi scoperti di società cartiere o fantasma utilizzate per evadere l’IVA, anche mediante indebite compensazioni.
Non meno significativo è stato l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 334 soggetti sconosciuti al Fisco, in qualità di evasori totali, che hanno evaso complessivamente circa 17 milioni di IVA.
Inoltre, sono stati verbalizzati 259 datori di lavoro per aver impiegato 696 lavoratori in nero o irregolari.
Ammontano, invece, a 294 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti, negli aeroporti e nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore.
Complessivamente, sono stati sequestrati circa 250mila chili di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 15,5 mila chili.
Al centro delle indagini anche il contrabbando.
Nel 2019 sono stati eseguiti 106 interventi che hanno portato al sequestro di circa 9,2 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 10 mezzi tra aerei, navali e terrestri.
Fortemente intensificate anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington.
Nel 2019 il Corpo del C.I.T.ES. ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni internazionali congiunte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 182 controlli.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti, sempre nel 2019, 271 controlli riscontrando 17 violazioni.
Per quanto riguarda gli illeciti nella Pubblica amministrazione a Guardia di Finanza ha dedicato, nel 2019, 10 Piani operativi di contrasto agli illeciti per una corretta allocazione delle risorse, contrastando sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie.
Gli interventi complessivamente svolti sono stati 421, basati sui controlli del flussi di spesa, appalti ed incentivi alle imprese. Ma anche per quanto riguarda la spesa sanitaria, le erogazioni a carico del sistema previdenziale, i fondi europei e la responsabilità per danno erariale. A cui si aggiungono 58 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 8 deleghe svolte con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte dai reparti della GdF in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 2,6 milioni di euro.
Frodi che pesano sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per circa 26,9 milioni di euro, a carico di 111 soggetti.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate per quanto riguarda il reddito di cittadinanza.
La GdF della Liguria ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio.
Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’autorità giudiziaria 11 persone per le ipotesi di reato.
Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.
Nell’ambito dei piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i reparti hanno portato a termine, in totale, 46 interventi, segnalando all’autorità giudiziaria 14 persone, con la scoperta di frodi per un ammontare di oltre 580mila euro.
Per quanto riguarda la tutela della legalità nella Pubblica amministrazione, sono state denunciate 41 persone per reati negli appalti e corruzione.
In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2019, i reparti della GdF hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza.
Nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti sequestri per un importo complessivo di 2.781.468 di euro”.
“Seguire il flusso di denaro – ha spiegato il generale Rosario Massino – è la strategia che porta a scoprire le attività illecite”.
“Ed è questa – hanno sottolineato ancora dalla GdF della Liguria – la strategia utilizzata dalla Guardia di Finanza per contrastare ogni forma di infiltrazione della criminalità organizzata per tutelare la sicurezza economico finanziaria dei cittadini e dell’Italia nella delicata fase post emergenza.
Nel corso del 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 83 soggetti, ed ammonta ad oltre 17,6 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
Sono stati anche svolti 7 accertamenti nei confronti di 11 soggetti connotati dalla cosiddetta ‘pericolosità economico-finanziaria’, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria e fallimentare.
Nel contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali
Sono stati eseguiti 1.482 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 52 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 100 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 17 sono stati arrestati.
Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 36,8 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 15 milioni di euro.
Sul fronte della prevenzione, sono state ricevute e approfondite 839 segnalazioni di operazioni sospette.
Presso i porti liguri, lo scalo aeroportuale di Genova, le zone di confine, in entrata e in uscita dal territorio nazionale, sono stati eseguiti 675 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, con scoperta di illecite movimentazioni per oltre 4,9 milioni di euro e accertamento di 150 violazioni.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a oltre a 5,4 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di 450.930.858 di euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 31 persone, 3 dei quali arrestati, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di 76.565 di euro.
Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle convergenti su 3 Piani operativi: contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati; usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci; false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi della Liguria hanno effettuato 447 interventi e dato esecuzione a 88 deleghe dell’autorità giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa 1,2 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.
475 sono stati i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.
Per quanto riguarda i traffici illeciti via mare, nel 2019 la Guardia di Finanza ligure ha proceduto al sequestro, di circa 3,7 tonnellate di sostanze stupefacenti, di cui circa 500 kg di hashish e marijuana, 3,2 tonnellate di cocaina e 13,5 kg di altre droghe, nonché 20 mezzi utilizzati per i traffici illeciti della specie, arrestando 82 persone”.
Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo.
In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti diretti verso le coste nazionali, quindi, dell’Unione europea.
Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell’ambito del comparto di specialità della sicurezza del mare e della sicurezza delle frontiere, che si traducono nell’attuazione delle direttive dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per il mantenimento dell’Ordine e della sicurezza pubblica a mare e nella responsabilità operativa ai fini del contrasto all’immigrazione irregolare via mare anche con riferimento all’attività svolta sotto l’egida dell’Agenzia della Guardia di frontiera e costiera europea – Frontex.
Il reparto operativo aeronavale di Genova, nel 2019, ha svolto 959 servizi di pattugliamento, con i mezzi aerei e navali in dotazione nelle acque antistanti il litorale della regione e nell’alto mare, nel corso dei quali ha effettuato: 649 controlli con il riscontro di 126 irregolarità e la contestazione di violazioni amministrative per l’importo di 1.673.294 euro; 237 missioni navali e 9 ricognizioni aeree finalizzate ad assicurare servizio di ordine e sicurezza pubblica in mare; 3 soccorsi con il salvataggio di 7 persone.
I militari della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’ordine e della sicurezza pubblica seguendo le recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, partecipano con l’impiego dei militari specializzati Anti terrorismo pronto impiego (AT-P.I.) con i Baschi verdi.
In merito all’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la pubblica amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.
Dalle migliaia di controlli svolti dalla Guardia di Finanza a partire dal mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da Covid-19 sono stati denunciati, a vario titolo, circa 900 soggetti per violazioni penali o amministrative, commesse nel periodo dell’emergenza.
Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 3 persone, con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie, di valore pari a oltre 94.600 di euro, proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
Incessantemente, è continuata la collaborazione istituzionale con le autorità prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di 478 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai prefetti, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente.
L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è, in particolare, concretizzato con il sequestro di beni per un valore di oltre 2,7 milioni di euro a seguito di 18 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 32 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, e sottoposti a sequestro oltre 6 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, oltre 7.000 confezioni di igienizzanti.
Oltre 1.500 mascherine e oltre 5 milioni di guanti sono stati requisiti dal Commissario straordinario, su richiesta di Reparti del Corpo e su conforme avviso delle competenti Autorità penali e amministrative, per essere distribuiti a strutture della Protezione Civile, ospedali, enti pubblici.
Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni.
In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni.
In tale ambito, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria 10 soggetti per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati oltre 20.000 beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi sino al 310% rispetto al prezzo di acquisto.
Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da Covid-19, la Guardia di Finanza della Liguria, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 100 militari”.