Basso profilo, piedi per terra. Dopo aver toccato il cielo con un dito in una notte in cui il Grifo ha fatto festa. Mister Davide Ballardini non si smentisce. Nessuna concessione. Neppure il ruolino di marcia di 24 punti in 13 giornate lo fa deragliare dai binari. Testa a cuocere per preparare lo scontro diretto con il Bologna nell’anticipo di sabato prossimo. in collegamento con la trasmissione Radio Anch’io Sport, l’allenatore del Genoa ha fatto il punto battendo sui tasti abituali. “La prestazione contro l’Inter è alle spalle e dobbiamo guardare avanti. Certo se non ti contrapponi da squadra contro certe formazioni, piene zeppe di grandi individualità, non escono prove come sabato. Servono sempre ingredienti come attenzione e generosità. Quando sono tornato ho semplicemente portato il mio lavoro e le mie idee. Faccio delle scelte, coltivo un rapporto con i giocatori improntato su schiettezza e sincerità. Non ho ricette magiche”.
E’ un’altra giornata speciale in casa Genoa. Il capitano Mattia Perin e la sua compagna Giorgia hanno accolto l’arrivo della primogenita Vittoria. Nomen, omen. “Siamo tutti molto contenti ed esprimiamo le nostre felicitazioni. Mi ricordo che durante la prima esperienza a Genova, era il terzo portiere e lo feci debuttare. Nel ruolo è di livello mondiale. Tornando a me credo di c’entrare poco con la Serie A. Provengo dal settore giovanile come formazione: mi piace allenare, creare rapporti stretti, condividere un certo feeling con i giocatori. La Serie A implica tanto di tutto il resto, per questo credo di appartenervi poco. Su Pandev ripeto le stesse considerazioni. Alla Lazio diedi la mano al presidente Lotito per rispettare il suo indirizzo. Se non avesse stipulato il rinnovo di contratto, non lo avrei fatto giocare e accettai la situazione. Un errore grave che poi non commisi più. Lui è un campione. Un giocatore diverso, si diverte ed è sempre un esempio per tutti”.