L’ex presidente del Genoa Preziosi presenta la sua partita, la sfida tra il Grifone rossoblù ed il Como.
“Se la gente a Saronno, a Como e a Genova ha finito per insultarmi o screditarmi, significa che qualche errore l’ho commesso anche io. Non sono soddisfatto di quanto ho fatto, perché alla fine ho perso. Ma non ho rimpianti, rifarei tutto, anche gli errori. – continua Preziosi – Il Genoa ha una squadra che mi sembra possa andare in Serie A, un allenatore bravo che però deve ancora adattarsi al calcio italiano. Il Como lo seguo meno, so poche cose come che è arrivata una società sana e seria, che ha disponibilità economica ed è un buon punto di partenza. Proprietà straniere? Difficile gestire a distanza. Il calcio conserva regole antiche che sono sempre attuali. La proprietà deve essere presente, guardare i giocatori negli occhi e i giocatori, quando annusano la presenza del padrone, corrono di più. Da lontano è difficile, molto più difficile. Posso farle una previsione, tra qualche anno le proprietà straniere torneranno da dove sono venute. Chi viene da lontano calcola di fare business come nell’entertainment, profitti sicuri, ma non calcolano che qui è diverso. Qui la gente non va allo stadio per divertirsi, di divertirsi non gliene frega un fico secco. Qui la gente va allo stadio per vincere, per andare in ufficio e a sua volta vincere le sfide di corridoio. Il controllo si scontra con questa irregolarità impazzita che si chiama passione. E le proprietà straniere non la capiscono, non la gestiscono”.