Il ritorno in campo sempre più vicino. La nuova avventura in maglia rossoblù. Il rapporto con Genova per Mimmo Criscito.
“un regalo e un segnale importante”. Intervistato dal magazine della Lega Serie A, distribuito in 200 e passa nazioni, il capitano Mimmo Criscito ha raccontato i suoi inizi e la sua storia. Partendo dal tatuaggio che raffigura lo “stadio del Genoa”, con l’immagine dei suoi figli, che sfoggia su una gamba. “Con il Genoa è stato un colpo di fulmine, una passione immediata, una scelta di cuore. Già prima di venire, a 14 anni, avevo un debole per questo club. Il più antico in Italia. Mio padre napoletano… Mi considero un capitano tifoso. Se penso a casa mia, penso a Genova. Alla mia città Natale, Napoli, sono rimasto in qualche modo legato. Mi porto dietro la voglia di ridere e scherzare che si respira sotto il Vesuvio”.
“Un giorno tornerò per indossare questi colori”. Detto, fatto. “Ho mantenuto la promessa. L’idea di partire per la Russia, con mia moglie incinta, non era stata una decisione facile. Sono stati sette anni splendidi, un’esperienza di vita. Pamela, con la sua sensibilità straordinaria, non ha mai influito sulle scelte professionali. Ho cercato di tenere però in debito conto le necessità sue e dei bambini. La famiglia è la cosa più importante: felici loro, felice io”. Dalla Russia si è portato dietro un ricordo particolare. “Una matrioska a sette facce. La mia per ogni anno di permanenza allo Zenit. Il caso ha voluto che, a San Pietroburgo, mi imbattessi in un traduttore, beh, sapete di dove? Di Genova e pure genoano. E’ rientrato anche lui. A nome dei compagni, invio un saluto affettuoso a tutti i genoani nel mondo. Stiamo lavorando sodo, stiamo formando il gruppo”.