Spalle larghe, fiuto del gol. Senso della misura. Dall’alto dei suoi 191 centimetri. L’uomo copertina della Juventus nella tournée estiva a stelle e strisce, Andrea Favilli, si appresta a vivere la prima in maglia rossoblù. Fisico statuario. Una forza di volontà, tra le cifre stilistiche, che lo ha aiutato a superare gli ostacoli. Le difficoltà rendono più forti. “L’infortunio al ginocchio, la lunga assenza, mi hanno cambiato a livello personale. Esperienze così fanno crescere velocemente, sia in campo che nella vita. Forse ci vorrà un po’ di rodaggio per tornare al 100%. Sto lavorando duro per questo”.
Rialzare la testa, rimboccarsi le maniche, ripartire a tutta. Quello che Genova sta facendo con operosità, dignità, energia. Dal tragico crollo del ponte, inizia la strada che disegna il futuro. Genova la bella è già in piedi, pronta a ricominciare e a perpetuare il suo fascino da scoprire. “Per raggiungere Torino ci passavo spesso da Ponte Morandi. Mai piaciuto, un brutto punto. Sempre pieno di lavori notturni. Cosi affidabile non doveva essere. Siamo rimasti tutti sotto shock per ciò che è successo. Toccare il dolore di tante famiglie al funerale è stato uno strazio. Occorre andare avanti”.
L’acquisto di Andrea Favilli, già tre titoli a 21 anni e una sfilza di partite nelle nazionali giovanili, può concorrere a debellare l’anemia da gol. Il ricordo di un Genoa tanto solido, quanto poco prolifico nell’ultimo campionato. Un grande colpo di mercato, con la firma del presidente Preziosi. “A livello personale punto a giocare e segnare il più possibile, sotto l’aspetto collettivo al miglior piazzamento. La salvezza è l’obiettivo primario. Vogliamo regalare gioie ai genoani, vivendo insieme una stagione serena, speriamo anche felice. I conti li faremo alla fine”.
Nel repertorio di attaccante moderno spicca il tempismo nei colpi di testa. Vederlo tirare certe bordate lascia presagire altri bei momenti. “Credo che le conclusioni aeree rientrino in un’abilità naturale. Ne ho fatti tanti così. La potenza di tiro ce l’ho. Sto migliorando la precisione con esercitazioni specifiche. Non pensavo di trovarmi subito così bene, ho preso casa non distante dal centro. Ringrazio tutti per l’accoglienza, è stato facile inserirsi in un gruppo così. Tanti tifosi del Pisa, la mia città, mi hanno raccontato dei rapporti di amicizia che c’erano con i genoani. Fa piacere. La parola Genoa evoca in me la tifoseria, lo stadio, il derby. Uno spettacolo. Non vediamo l’ora che arrivi domenica”.