E se toccasse a lui il tentativo? Di imbalsamare la verve di Mohamed Salah? L’attaccante egiziano, in odore di Pallone d’Oro, ha accatastato sulla piramide stagionale la bellezza di 44 gol. Forse meglio bendarsi gli occhi, e non contare pure gli assist. Una prospettiva per Diego Laxalt, quella di un incrocio personale con lui viste le rispettive posizioni, da far venire il mal di pancia a chiunque. Allora. E allora chissà che le recenti, positive prove con la Celeste, nel contesto della China Cup, non abbiano contribuito ad aprire proprio le porte dei titolari all’esterno uruguaiano. Diego è uno dei pezzi più ricercati sul mercato nel ruolo specifico che occupa e da tempi non sospetti è nel mirino di club molto importanti in Italia e in Europa.
Attraverso la vetrina del Mondiale in Russia, le quotazioni potrebbero schizzare, come azioni sotto l’influsso del quantative easing. Che roba è? “Ho giocato diverse volte contro di lui. E’ un calciatore formidabile. Tra i pochi ad avere le potenzialità per decidere le partite da solo quand’è in giornata. Ha trascinato il Liverpool in finale di Champions League. Come si ferma?” racconta dal ritiro della Nazionale, agli ordini del manager Oscar Tabarez. Dice nulla il nome? “L’unico modo per limitarlo è farlo giocare spalle alla porta, non permettergli di partire e puntare. C’è una bella atmosfera nel centro sportivo della Federazione, dove abbiamo iniziato la preparazione da due giorni”. Segnatevi questa data. 15 giugno. Se intravedeste spuntare le treccine rasta dall’imboccatura che porta al campo, prima di Egitto-Uruguay, preparatevi ad assistere un confronto a tutta velocità”.