Il vento dell’est. Attila il flagello di dio. O un tifone caraibico? Sulla corsia di sinistra, Darko Lazovic si è abbattuto facendo terra bruciata. Il bello e il cattivo tempo. Una di quelle sere in cui l’ispirazione sgorga limpida. Come in un quadro su tela. Magicamente. I volumi. L’aria che diventa colore. Gli avversari frenati alla sua vista. Improvviso come un lampo. Fragoroso come un tuono. E chi lo prende? “Siamo soddisfatti, ora dobbiamo insistere” dice l’ex Stella Rossa Lazovic, tra i giocatori di più lontana milizia. “Contenti per la prestazione della squadra, contento per quella personale”. Una delle migliori in rossoblù. “Un assist sul primo gol, la partecipazione sul secondo. Quest’anno ho già ricoperto tre ruoli: laterale basso e a centrocampo. Vuol dire che mister Ballardini ha fiducia nelle mie qualità”.
Quando il cervello è libero, e il motore va a pieni giri, in campo puoi volare. “Ognuno mette a disposizione le proprie caratteristiche, e la velocità rientra tra le mie. Poi ci sono sempre gli avversari… Con il Chievo è venuta una vittoria importante. Siamo un gruppo con tanti stranieri di provenienza diversa. Integrarsi non è facile, stiamo lavorando per migliorare l’intesa”. Tre anni fa a Frosinone, nell’era Gasperini, disputò una prova scintillante. “Confezionai due assist, la partita finì due a due. Lontani da Genova puntiamo a cambiare marcia. Prima possibile. Il Frosinone è un buon team, ha bisogno di punti, farà di tutto per vincere. Guardiamo in casa nostra. Vogliamo riscattare le due sconfitte in trasferta. L’obiettivo è tornare a casa con un risultato positivo”.