La pronuncia corretta del cognome? Beh, intanto iniziamo ad aspirare la prima erre. Un tiro di sigaretta e via. Come se non esistesse. Rinchiudetela dentro una nuvola e buttate via le chiavi. Se il buongiorno si vede dal mattino, olé, siamo a cavallo. Gol a Bologna alla seconda partita. E la sensazione che i talent-scout del club, come nel recente passato, ci abbiano visto lungo. Il cambio di abitudini, un nuovo mondo da scoprire. Le prime settimane non sono facili. “Ma svegliarsi con un clima così aiuta… Anche a Bordeaux non era male, qui però è diverso a partire dalla luce. Il sole è caldo al mattino, mica se ne va presto come in Belgio o in Norvegia…” racconta con il sorriso il nuovo centrocampista Lukas Lerager.
Una vita a centrocampo per il nazionale danese. Si vede che era destino. Mai un cambio o un ripensamento. “Calcisticamente sono nato e cresciuto come centrocampista” taglia corto prima dell’amichevole con gli amici del Mignanego, in cui è andato in gol. “Mi porto dentro le esperienze capitate nella vita. Il calcio cambia velocemente, a volte non è facile stare dietro a tutte le cose che succedono. Diciamo che speravo di segnare. Il primo obiettivo, però, era essere di aiuto ai compagni. Sono stato accolto bene. Le prime impressioni? In Italia la tattica è molto importante, più che in Francia. In campo si respira un’atmosfera elettrica. Forse in Francia c’è più fisicità, ma pure qui non si scherza…”.
Certo c’è stato poco tempo a disposizione per andare alla scoperta della città. “Se non fosse per il lavoro che faccio, dico che a Genova verrei per trascorrere qualche giorno di vacanza. Mi piace. Mi sembra che si viva con una certa tranquillità, escludendo il traffico. Sì, la storia del ponte la conoscevo: è stata una tragedia che ha colpito tutti. Un dolore che la città si porta ogni giorno. Tra di noi, in campo, stiamo acquisendo la mentalità che vuole mister Prandelli. Il focus è fare nostro il suo ‘target’, le qualità non mancano nel gruppo. Lo stadio? E’ stimolante giocare in un ambiente così. Il Genoa significa storia, tradizione. C’è tanta passione intorno a questa squadra”.