Come se fosse qui da anni, mica da un mese. L’esperienza, d’accordo. Ma soprattutto una personalità strabordante. Il primo a chiamare i compagni, allo stadio di Magdeburgo, per andare a ringraziare i tifosi per il lungo viaggio.
Un riferimento per la disponibilità che ha di mettere al servizio dei giovani le proprie conoscenze. Per volare dalla porta della Lazio, il club più antico della capitale, a quella del Genoa, il più antico in Italia, in fondo il salto può trasformarsi in qualcosa di naturale. Per uno soprannominato ‘Tarzan’, come impugnare una liana. E atterrare sulla terra promessa. “Indosso una maglia bella e affascinante. Sono venuto al Genoa con la voglia matta di vincere questa sfida e dimostrare che sono sempre un portiere di Serie A, dopo essermi lasciato alle spalle una stagione difficile condita da qualche rammarico. Si lavora e spinge forte in ritiro. Stiamo gettando le basi”.
Un piccolo intoppo negli ultimi giorni lo ha tenuto lontano dai pali, dove quest’anno si è verificato un cambio totale della guardia. Tre portieri nuovi, che stanno rispondendo agli input dei preparatori Scarpi e Raggio Garibaldi. Più il gioiellino Russo promosso dall’Under 17 a furor di referenze. “Adesso sto bene e sono tornato ad allenarmi a pieno regime. Avevo la necessità di cambiare e il Genoa è il massimo per avermi fatto sentire subito importante, a partire dalla fiducia di cui mi hanno investito il presidente Preziosi e tutta la società. La prima cosa che ho percepito nitidamente è lo spirito di squadra. Tutti hanno una grande determinazione ad allenarsi bene e non mollare mai. Solidità difensiva, ma soprattutto di squadra. Dobbiamo ripartire da questi aspetti. Puntiamo a fare un campionato positivo”.