Allez, Genoa! Da partite come questa si costruisce il futuro. Mezzo serbatoio di fiducia sulla strada del ritorno. La messa a punto carbura, il motore inizia a girare. I colpi di mercato sono nel mirino. Allo stade Beaujoire debuttano le eleganti divise da trasferta, firmate Kappa, nella quinta passerella stagionale. Non che gli avversari stendano tappeti rossi. Il Grifone conferma però di aver imboccato la direzione corretta, i prossimi collaudi forniranno ulteriori indicazioni. Sempre calcio d’agosto è. Nel complesso una prova positiva, al netto delle cose da migliorare e del lavoro da sviluppare. Criscito e compagni affrontano il match con i dettami che Andreazzoli pretende. Gioco rasoterra, verticalizzazioni puntuali, ricerca della profondità nella fase offensiva. Linee corte, chiusura degli spazi, spirito di sacrificio in ripiegamento. Ciò che ogni allenatore vorrebbe. Il punto è che i meccanismi funzionano. La difesa sale e scende, il centrocampo filtra e imposta, l’attacco punge e si fa in quattro. Per gran parte del primo tempo gli avversari paiono frenati dalla personalità dei nostri. Puliti nei passaggi, lucidi a trovare il compagno libero. Il vantaggio si materializza prima della mezzora. L’azione si sviluppa sulla catena destra in cui filano come treni Biraschi, Romulo, Ghiglione. Il cambio di fronte arma il sinistro di Criscito. Il capitano trova Lerager pronto a insaccare. In precedenza Gumus si era fatto vedere con una fiondata di potenza e poi mangiandosi un gol fatto. Per Radu ordinaria amministrazione sino a prima dell’intervallo. I “canarini” si alzano in volo con un destro a giro di Toure, poi su una conclusione di Rongier. Non c’è mangime per le parate di Radu.
Rispetto alle amichevoli già smarcate in Austria e Francia, il tecnico aumenta il minutaggio dei giocatori schierati in prima battuta. Solo tre i cambi all’intervallo, compreso il portiere, prima delle sostituzioni che scattano dalla panchina al quarto d’ora. Domenica c’è da duellare con il Bordeaux. I segnali sono meno confortanti in una ripresa svolta con minore ordine e pulizia di passaggi. I transalpini più avanti nella preparazione aumentano il ritmo mostrando un altro muso. Costruiscono opportunità con Toure (fuori) e il solito Rongier (parata). La risposta è sul destro di Sanabria (alto). Gli uomini di Halilhodzic, al centro di voci che lo danno in uscita, scalano in avanti per cercare il gol davanti ai 5mila che tifano per loro. Il castello del Vecchio Balordo regge, i ponti levatoio restano abbassati. Le pause offrono il terreno per chiarire le idee, avvicinando i reparti quando le smagliature prestano il fianco nei due schieramenti. Con il passare dei minuti la squadra nantese inserisce energie fresche e rischia di fare saltare i piani. Ndulu si presenta a tu per tu di Jandrei, ciabattando un tiro improponibile al momento della verità. Poi confeziona l’1-1 con una punizione dai 25 metri. E’ Lima a sganciare un sinistro al fulmicotone che si infila nell’angolino, tra una selva di gambe che ostruiscono la visuale al brasiliano. Sulla spinta i padroni di casa sfiorano il colpo del ko sprecando sotto porta. Restano solo gli spiccioli da spendere. Si va negli spogliatoi con un pareggio che rispecchia l’andamento. Più Genoa nella prima parte. Più Nantes nella seconda. Au revoir!
GENOA pt: Radu, Barreca, Crisccito (c), Romulo, Lerager, Sanabria, Gumus, El Yamiq, Biraschi, Ghiglione, Radovanovic.
GENOA st: Jandrei, Barreca (15’ Jagiello), Criscito (15’ Schafer), Cassata (40’ Hiljemark), Pandev, Sanabria (15’ Kouamè), Gumus (15’ Zapata), El Yamiq, Biraschi (15’ Romero), Radovanovic (15’ Sandro), Ghiglione (15’ Pinamonti). A disposizione: Marchetti, Rovella. All. Andreazzoli.
RETI: pt 28’ Lerager; st 36’ Lima.