A 36 anni si può correre con l’entusiasmo di un ragazzino incontro alla ventesima annata da professionista. In un ruolo inedito? La seconda giovinezza di Goran Pandev, uno per cui i compagni si butterebbero nel fuoco, emana l’odore dello iodio che pervade la città della lanterna, e in questo frangente dell’aria pulita della Val Stubai. “Il papà del gruppo? Diciamo che sono tra i più esperti in una squadra che presenta tanti nuovi arrivati. Da regista non avevo mai giocato. Solo qualche precedente agli esordi da centrocampista, ma non in quella posizione. Mi piace perché si toccano tanti palloni, forse per la fase difensiva ci sarà da studiare… Deciderà il mister. Mi ha preso da parte e chiesto cosa ne pensassi. E’ molto preparato, ci è piaciuto il suo approccio. Vuole che giochiamo il pallone ed è un piacere allenarsi con questi sistemi. Dobbiamo cercare di fare più gruppo tra di noi rispetto all’anno scorso. L’affetto dei tifosi è un ingrediente fondamentale per tutti”.