Un totem di classe, umiltà e… genoanità. A cui aggrapparsi per centrare l’impresa, e restare nel giardino fiorito della Serie A Tim. Dopo cinque anni Goran Pandev è un grifone doc. Una qualifica che le standing-ovation di un popolo che lo ama alla follia certificano una volta sì e l’altra pure. “La responsabilità è di noi giocatori, società e tifosi non meritano questi patimenti. Se è vero come è vero che siamo in difficoltà, restano comunque tante partite e possiamo fare uno scatto. La salvezza passa dagli incontri in casa dove abbiamo un tifo caldissimo. I genoani ci hanno sempre dato una mano. Domenica affrontiamo una grandissima squadra come la Roma, noi abbiamo assoluta necessità di fare punti. Le qualità non bastano, serve equilbrio in campo e la capacità di soffrire sino a quando l’arbitro fischia. Mister Nicola sta facendo un lavoro importante. La ruota è girata storta in diverse occasioni, speriamo che cambi e qualcosa torni indietro. E’ meglio non guardare la classifica e non subire condizionamenti. Tutto parte dalla testa. In un ambiente così vien da sé dare tutto, avere il massimo delle motivazioni. Sta a noi trascinare il pubblico. Voglio chiudere in bellezza, se questo sarà il mio ultimo anno”.