Un inizio di stagione a colpi di “bum, bum”. Dal modo in cui festeggia dopo i gol. Dodici nelle amichevoli.
Capocannoniere in Serie A con quattro reti in tre giornate. Dopo l’exploit in Coppa Italia con quattro reti all’esordio. I complimenti scivolano addosso. Avanti a tutta verso nuove partite. Altre occasioni per lasciare il segno. Per Krysztof Piatek, 23 anni baciati dall’esordio nella Nazionale polacca, l’avventura in Italia è iniziata sotto la luce dei riflettori. A questo giro, per Sky Sport, anche dei microfoni.
Gol su gol, record su record. Il numero 9 mantiene i piedi per terra. Meglio se dentro l’area di rigore, si sa mai che. Con il Bologna due tiri, un centro. Una partecipazione attiva al gioco. E il primato nella media chilometri (11 e 400 mt) percorsi sinora nella rosa di mister Ballardini. Wow. “La stagione è iniziata davvero bene. Io penso solo a lavorare duramente negli allenamenti e restare concentrato durante gli incontri. Nessun segreto. Cerco di sfruttare il lavoro dei compagni. Il mister è stato chiaro. Mi ha spiegato la posizione da tenere e i compiti che mi ha affidato. Grazie presidente Preziosi e grazie al Genoa”.
Un tipo tranquillo fuori dal campo. Cresciuto in Bassa Slesia. In una piccola cittadina dove nuoto e bocce andavano per la maggiore, tra le discipline sportive più praticate. Frena intelligentemente sugli argomenti scomodi. Come accelera quando si trova davanti alla porta. “Lewandoski è Lewandoski. Ne ho tanta di strada da percorrere prima di poter essere paragonato in minima parte a un campione del genere. Ognuno è se stesso e porta le proprie tipicità. Le voci di mercato? Le ho sentite. So nulla. Sono unicamente concentrato su ciò che devo fare per la squadra”.