Che bella cosa per lui aprire le finestre ed essere baciati dal sole che si riflette sul mare.
Di sicuro la scelta di puntare su mister Prandelli è stata un investimento lungimirante per il club, sia in termini di risultati che come ritorno d’immagine vista la considerazione di cui gode, dopo una carriera impreziosita dall’esperienza di ct della Nazionale e all’estero
Solo i grandi non hanno bisogno di alzare i toni della voce per recapitare messaggi. Dentro e fuori lo spogliatoio.
“Noi tecnici dipendiamo dai risultati – ha detto Cesare Prandelli ai microfoni della Rai – sono venuto a Genova per le idee e i piani che mi sono stati prospettati e per impostare, se ci saranno le condizioni, un lavoro a lungo termine. Non è una semplice parentesi. Sono concentrato sul presente e stiamo gettando le basi per il futuro”.
Domenica sarà la panchina n° 350 in Serie A per l’allenatore bresciano. Sarebbe bello festeggiare il traguardo allo stadio Bentegodi, con le mani alla fine rivolte verso il cielo in segno di vittoria. Dopo quattro risultati utili consecutivi il Genoa ha fame di allungare la striscia, senza nascondersi le difficoltà di una partita da prendere con le pinze e il fil di ferro.
“Il Chievo – ha aggiunto Prandelli – è una squadra viva, gioca un buon calcio, lotterà sino alla fine. Dico spesso ai miei che possiamo dare qualcosa in più per andare a prenderci il futuro, togliendoci di dosso qualunque negatività. Non ci dimentichiamo di rappresentare una tifoseria importante, una città che spinge e una maglia gloriosa. Il Genoa è cultura e la storia del calcio italiano”.