Contrordine, ragazzi. Nel calcio c’è ancora spazio per i sentimenti. La bellezza di guardarsi dentro per dare valore ai ricordi di una vita. Fiori da mettere nel cesto, che bel profumo! Eh, già.
Ivan Radovanovic si appresta a tornare sui propri passi domenica allo stadio Bentegodi.
Là ha gioito e sofferto, tra chilometri di sudore.
Cinque stagioni e mezzo non sono bazzecole alle latitudini del pallone.
Non è solo inchiostro per gli almanacchi, quasi 200 partite tra campionato e Coppa Italia.
“Al Chievo Verona dico grazie, mi ha fatto crescere come uomo e calciatore. Quasi sei anni belli e intensi. Era arrivato il momento di una nuova opportunità. Sono felice di aver incontrato il Genoa. Mi cercava da un paio di stagioni e stavolta l’operazione si è conclusa”.