Ci vuole carattere per fare risultato in dieci. Ci vuole personalità per togliere palloni destinati nel sacco.
Il Genoa riprende dalla capacità di soffrire da parte del gruppo, dal gol di Piatek e dalle parate decisive di Radu.
In almeno due occasioni, contro la Spal, il titolare dell’Under 21 rumena, premiato pochi giorni fa al Galà come miglior portiere nel suo Paese, ha fatto cose da stropicciarsi gli occhi. “Il merito del punto è di tutta la squadra, a partire da chi non giocato. Si aiuta tanto anche da fuori. La parata più difficile è stata invece su Petagna. Dopo aver colpito la traversa, la palla stava finendo dentro”.
Fortuna che sia riuscito a smanacciarla con un guizzo di reni in contro tempo. Con la mano sinistra, l’ha tolta. “Ogni compagno sta apportando un contributo per uscire dal periodo che stiamo vivendo. I risultati ci hanno penalizzato, lo spirito c’è sempre stato”. Portiere di giorno, portiere di notte. Come sarà all’Olimpico (“Un incontro difficilissimo, ma è inutile fasciarsi la testa prima del tempo…”). La differenza che passa dalla luce del sole a quella dei riflettori artificiali. “Di notte le difficoltà visive aumentano, ma preferisco scendere in campo col buio. C’è un’altra atmosfera. Si respira un fascino differente”.