Cittadino del mondo con la barba da lupo di mare. A fare i conti con questa voglia matta di mettere radici nel Genoa. Ci ha messo poco Sandro Raniere a innamorarsi del ‘Vecchio Balordo’. Della maglia più copiata in Italia. Dei primi a vincere, così va il mondo. Di una città che soffre il peso del crollo del ponte ma, a differenza di quel viadotto malandato, si piega ma non si spezza. Che spirito e che orgoglio, gente. Occorre fare presto. Trovare strade libere per venire al campo, è come cercare un tesoro che non c’è. “A 29 anni ho vissuto in Brasile, Inghilterra, Turchia, Italia. Ho giocato per club importanti e lo dico a voce alta: mi piacerebbe restare a lungo. C’è una bella aria al Genoa. E’ un club carino, ha tifosi spettacolari. E siamo un buon team”.
E’ facile credere nel futuro quando hai una mentalità che funge da bussola personale. Come su una ruspa, ti spiani la strada che è un piacere. “Sono dell’idea che se cerchi il successo e lavori duro, ce la puoi fare. L’esperienza mi ha insegnato questo. Giocare con la Nazionale è stato un momento molto alto. Con il Parma abbiamo sbagliato. Dovevamo mettere pressione, chiuderla quando gli avversari erano in difficoltà. Il calcio per me è fatto di cose semplici. La semplicità che dovremmo mettere in campo con la Juventus, facendo attenzione a restare calmi, mantenendo la lucidità necessaria ed eseguendo le istruzioni che il mister fornirà. E poi andiamo a divertirci. Con rispetto, senza timori. Per esprimere il nostro potenziale”.