“Oggi è un giorno nefasto per la Polizia Locale di Genova. La stessa che, tanto bistrattata dall’ente di appartenenza, si trova, pur tuttavia, in una condizione di imprescindibilità per quanto attiene ai doveri ma di irrilevanza per quanto riguarda i diritti”.
Lo hanno dichiarato oggi i responsabili del sindacato Diccap della Polizia Locale di Genova.
“Veniamo a conoscenza – hanno aggiunto i rappresentanti dei lavoratori – tramite apposita ordinanza prefettizia, che non solo siamo indispensabili per la nostra città ma soprattutto non ci viene concesso il diritto di scioperare.
È ovvio che uno sciopero deve essere indetto quando si ha maggior visibilità!!! Pensavamo che un sabato qualunque, prima del veto imposto dalla legge che reputa importanti i giorni successivi e non il 22, in presenza di una partita di calcio (nemmeno di cartello e alle 15 peraltro) e con una manifestazione di carattere più di tradizione che di reale sfogo o protesta fosse una giornata ideale per dissentire dalla nostra amministrazione circa il trattamento non solo economico che stiamo subendo.
Invece sbagliavamo. La partita Genoa Atalanta è stata considerata una finale del mondiale di calcio e il tradizionale “Confuego” una manifestazione a carattere nazionale con ricadute sull’ordine pubblico e sulla viabilità. Ma noi non abbiamo solo questo. Abbiamo gli altri compiti d’istituto che assorbono decine e decine di colleghi nelle 24 ore. Posti fissi notturni e giornalieri, non certo creati da noi, che non ci permettono di scioperare ed esternare la nostra protesta, facendo venir meno, al limite del diritto costituzionale di qualsiasi lavoratore, il diritto allo sciopero.
Il Prefetto ci fa sapere che non siamo come gli altri colleghi del comune e che anche la data scelta non è compatibile con gli interessi cittadini. Ne fisseremo un’altra compatibile. Forse. Ma gli scioperi da quando non li decidono i lavoratori? Certo il Prefetto può farlo. Può far venir meno il diritto di scioperare ai lavoratori della Polizia Locale di Genova.
Non siamo e non saremo mai d’accordo su tale imposizione ma l’accettiamo e ci adopereremo per i nostri compiti anche il 22 dicembre perché sul nostro vestiario abbiamo la scritta ‘POLIZIA’ ma nel nostro cuore e nelle nostre teste questa imposizione va a creare un disagio che mal sopportiamo e che non reputiamo giusto e riteniamo che siamo ‘POLIZIA’ e indispensabili anche nei diritti.
Ma la delusione maggiore arriva da chi ha chiesto al Prefetto di assumere questa decisione: l’amministrazione comunale di Genova.
L’unica amministrazione comunale d’Italia ‘capitanata’ da una giunta di centrodestra a trazione leghista che rema contro la Polizia Locale.
L’unica amministrazione che toglie alla Polizia Locale invece di dare. Peggio ancora di quelle precedenti in cui, almeno i diritti fondamentali, non erano messi in discussione”.