Un 20enne nel tardo pomeriggio di ieri è stato aggredito e picchiato nella zona di piazza della Vittoria da alcuni partecipanti al corteo di Genova Antifascista.
Secondo i primi accertamenti, l’unica “colpa” del giovane genovese, che non aveva provocato nessuno, è stata quella di essere sceso in strada con una bandiera italiana sulle spalle e quindi sarebbe stato scambiato per un ultrà di destra (la vittima dell’aggressione, in stato di choc, avrebbe riferito di non essere stato a conoscenza dei fatti di Macerata).
E’ stato colpito in testa con violenza, forse con un manganello o un tubo di ferro, al volto e a un ginocchio. Poi è stato soccorso e trasferito al Galliera, dove è stato medicato con alcuni punti di sutura alla testa e sottoposto all’esame della Tac.
Poco prima, intorno alle 19, la violenza si è riversata anche contro alcuni esercizi commerciali.
Non solo traffico in tilt, scritte sui muri, minacce di morte ai fasci, fumogeni e striscioni come per la sede di Lealtà Azione di via Serra. Alcuni manifestanti si sono scagliati contro le vetrine degli esercizi commerciali in corso Buenos Aires dopo che il corteo aveva raggiunto piazza Alimonda.
I danneggiamenti hanno riguardato, tra gli altri, la banca Credit Agricole Carispezia in piazza Tommaseo e l’immobiliare Gabetti di corso Buenos Aires.
Cinque giovani provenienti da fuori Genova sono stati fermati nel pomeriggio di ieri dagli agenti della nei pressi del Centro storico poco prima dell’inizio del corteo Antifa e trasferite in Questura perché sorpresi con gli zaini pieni di indumenti neri come i black bloc, alcune mazze e altri oggetti atti a offendere.
I giovani, dopo essere stati identificati, sono stati tutti rilasciati in serata e denunciati in stato di libertà.