I camalli del Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) hanno organizzato un presidio che si terrà alle 10 davanti a Palazzo San Giorgio, dove è in programma un incontro sulla sicurezza dei lavoratori in occasione delle allerta meteo.
“Sono passate già 3 settimane – hanno spiegato i responsabili del Calp – dalla drammatica esperienza vissuta dai lavoratori portuali genovesi obbligati a lavorare durante l’allerta meteo rossa con fenomeni meteorologici devastanti e rischi di incidenti mortali sulle banchine (container crollati, gru travolte, navi alla deriva, fulmini, visibilità azzerata…).
Eppure l’Autorità di Sistema Portuale continua a non assumersi la responsabilità di fermare il lavoro nel porto nelle future occasioni di allerta rossa.
L’allerta rossa meteo è una misura che spetta per legge alla responsabilità pubblica, per cui l’AdSP in quanto amministrazione pubblica che governa il porto non può sottrarsi a questa responsabilità delegandola ai privati terminalisti, nei confronti dei quali resta invece la vigilanza dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito e di azienda.
L’AdSP si nasconde con pusillanime ignavia dietro i terminalisti a cui lascia la libertà di sospendere le operazioni nel caso di condizioni meteo avverse. Ma la legge portuale, la 84/94, all’art.6 comma 4 a) assegna all’AdSP ‘poteri di ordinanza, in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle attività e alle condizioni di igiene sul lavoro, ai sensi dell’art.24 (Norme previdenziali, di sicurezza e di igiene del lavoro)’.
A seguito della libertà concessa dall’AdSP ai terminalisti, nell’occasione dell’ultima allerta rossa di tre settimane fa, i lavoratori del Genoa Port Terminal del Gruppo Spinelli sono stati costretti a indire uno sciopero per salvaguardare la propria vita di fronte a condizioni meteorologiche proibitive che un filmato ha reso pubbliche ed è stato condiviso dai media e dai social denunciando con tutta evidenza l’irresponsabilità dell’azienda e dell’AdSP a obbligare i lavoratori a operare in banchina.
Siamo stufi di aspettare che l’AdSP decida di assumersi la responsabilità pubblica che le compete per legge e che anche il Consiglio regionale con volontà bipartisan le ha chiesto di fare. Vogliamo non perdere più tempo a rivendicare un diritto legittimo, per potere finalmente passare a affrontare con l’AdSP la questione del Piano dell’organico e con i terminalisti il rinnovo del CCNL.
Denunciamo l’irresponsabilità vergognosa dell’AdSP in favore della libertà dei terminalisti che si trasforma in rischi gravissimi per i lavoratori, che nella recente allerta rossa solo per caso non hanno avuto conseguenze fatali.
Guai ai responsabili dell’AdSP se dovesse mai succedere qualcosa di grave in simili circostanze, senza avere provveduto alla tutela minima di sospendere per tempo le operazioni portuali”.