Genova-Dusseldorf, ore 4.15 di ieri: tragico incidente della notte scorsa sull’autostrada A3, nei pressi di Zurigo, del pullman appartenente al gruppo Flixbus.
La vittima italiana é Nicoletta Nardoni, residente a Mozzate in provincia di Como, che oggi avrebbe compiuto 38 anni. Era salita sul pullman a Milano ed era diretta a Dusseldorf, dove stava andando a trovare il padre. Aveva una bimba di 9 anni.
I conducenti genovesi Federico Mauro, 57 anni, di Sestri Ponente, e Roberto Tonoli, 61 anni, di Nervi, sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
Il più anziano, che non era al volante al momento dello schianto, è in condizioni critiche e rischia la vita. Il più giovane ha riportato lesioni gravi, ma non risulta in pericolo di vita.
Roberto Tonoli, al momento dell’impatto, era seduto accanto al collega. Ossia la parte destra che ha colpito il muro dell’autostrada. Entrambi sono dipendenti della società Stav di Vigevano, partner di Flixbus, a cui mette a disposizione i mezzi.
Tra i passeggeri risultano almeno tredici connazionali feriti, ricoverati in diversi ospedali della zona.
Genova-Dusseldorf, pullman si schianta contro muro: una vittima e 44 feriti (13 italiani)
E’ stato riferito che secondo un testimone l’autista del pullman potrebbe avere sbandato ed essersi schiantato contro il muro non solo per il ghiaccio e la neve, ma anche perché avrebbe affrontato la curva a velocità sostenuta. Un’informazione che è tutta da verificare. Infatti, sono ancora in corso le indagini dei poliziotti svizzeri e il mezzo montava gomme da neve.
Inoltre, se il muro non avesse retto al violentissimo impatto, il bus sarebbe finito nel fiume sottostante facendo un volo di una ventina di metri e il bilancio del tragico incidente avrebbe potuto essere ancora più grave.
“Nell’esprimere cordoglio per la nostra connazionale vittima dell’incidente avvenuto nella notte a Zurigo – hanno dichiarato ieri il governatore Giovanni Toti e la vicepresidente Sonia Viale – Regione Liguria rende noto di essere a disposizione per qualsiasi aiuto o supporto logistico o di mezzi si rendesse necessario. In particolare, qualora fosse necessario, Regione Liguria è pronta a organizzare il rientro nei propri ospedali dei cittadini liguri feriti oppure a supportare i familiari che volessero raggiungere i loro congiunti ricoverati oltralpe”.