A Genova un detenuto trasferito “con carattere di presunta urgenza” dal carcere di Marassi all’ospedale San Martino “e’ riuscito a forzare la sorveglianza dei due agenti di scorta e a far perdere le sue tracce”.
Si tratta di un detenuto di 22 anni, originario del Marocco, in carcere per reati di furto e rapina e ancora in attesa di sentenza definitiva.
Lo ha riferito stamane il segretario generale del sindacato di Polizia penitenziaria Uilpa, che stamane ha reso nota anche l’evasione di un altro detenuto dal policlinico di Bari.
Detenuto evaso, marocchino catturato da Polizia penitenziaria nei caruggi
“Rischiamo di essere ripetitivi, ma evidentemente la causa di ciò è tutta da imputarsi all’inerzia del Governo e del ministero della Giustizia che continuano a consentire che questi episodi si verifichino in serie.
Visto che la ministra Marta Cartabia, citando Piero Calamandrei, ama dire che per conoscere il carcere bisogna aver visto, ci chiediamo cosa si debba ancora vedere e perpetrare sotto i nostri occhi prima che il Governo tutto si desti dal torpore in cui sembra esser caduto, per ciò che concerne le politiche penitenziarie.
Alla ministra Cartabia, peraltro, ci permettiamo di segnalare che per conoscere il carcere bisogna aver visto, ma non le tavole imbandite o i teatrini allestiti in occasione delle visite istituzionali, bensì la quotidianità vissuta dalla Polizia penitenziaria e fatta di traffici, soprusi e violenze fra detenuti e di aggressioni da questi agli operatori.
Il ministero della Giustizia e il Governo diano un segnale inequivocabile o sarà inevitabilmente mobilitazione”.