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Genova mai città lumaca, Campora: 30 km/h solo dove necessario

Zona 30 km/h (foto d'archivio)

Per gestire il traffico Genova non diventerà mai una “città lumaca” e quindi non seguirà affatto l’esempio di Bologna sull’introduzione di una generalizzata “zona 30 km/h”, ma proseguirà valutando la creazione di vie e aree della città dove il limite massimo di velocità sarà di 30 chilometri orari in modo puntuale soltanto dove necessario, soprattutto nei pressi delle scuole.

Lo ha confermato ieri l’assessore comunale alla Mobilità Matteo Campora rispondendo a due interrogazioni in Sala Rossa presentate da Alberto Pandolfo (Pd) e Paolo Gozzi (Vince Genova) su quali siano le intenzioni e le strategie previste dalla giunta Bucci in tema di misure restrittive sul traffico in città.

“L’argomento è molto dibattuto – ha commentato Campora – ma penso che la questione debba essere affrontata in maniera pragmatica e non ideologica.

Noi abbiamo avuto un confronto continuo con i vari ministri dei Trasporti e l’obiettivo è sempre stato quello della sicurezza stradale. Quindi siamo contrari ad applicare una norma in maniera generalizzata, anche perché su molte strade collinari già è difficile andare a velocità superiori.

Tuttavia, la nostra linea è quella di applicare le zone 30 vicino alle scuole o altri edifici sensibili”.

Il piano di Palazzo Tursi non prevede soltanto l’abbassamento del limite di velocità dove necessario, ma anche una serie di altri interventi leggeri, come divieti di circolazione a fasce orarie, aree “kiss&go” dove i genitori motorizzati possano lasciare e prelevare i bambini in sicurezza senza lasciare auto in doppia fila.

Ci sono poi altri interventi del cosiddetto “urbanismo tattico”, come isole pedonali, dossi, e iniziative come pedibus e bicibus che incoraggiano gli spostamenti a piedi o in bici sul percorso casa-scuola.

“Abbiamo un costante dialogo con i Municipi affinché propongano progetti e continueremo a farlo – ha aggiunto Campora – penso alla strada scolastica che sarà attivata a breve in via Giotto, a Sestri Ponente, intervento finanziato e approvato”.