Un finanziere del nucleo di Polizia tributaria di Genova risulta indagato nell’inchiesta su un giro di mazzette ai necrofori dell’obitorio dell’ospedale San Martino da parte di titolari di pompe funebri per ‘accaparrarsi’ le salme.
Inoltre, tre necrofori e tre agenti di pompe funebri risultano indagati dalla procura per corruzione.
L’ipotesi che riguarda il brigadiere capo della GdF è di accesso abusivo a sistema informatico.
Secondo l’accusa, il finanziere avrebbe preso informazioni su un titolare di agenzia funebre e le avrebbe girate a un amico, anche lui del settore e suo rivale, tramite l’accesso al sistema Serpico che custodisce dati delle persone indagate.
La circostanza è emersa dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, inviato nelle scorse settimane dal pubblico ministero Massimo Terrile ai legali degli indagati (gli avvocati Paolo Costa, Pietro Bogliolo, Riccardo Savi, Paolo Scovazzi, Irene Russo, Francesco Saia, Marco Marino e Patrizia Cecconi).