La protagonista de I Racconti in tempo di peste di venerdì 1 maggio, è Laura Canali, artista e cartografa della rivista di geopolitica Limes
A mezzogiorno sui siti si potrà seguire il suo video Dialogo tra i colori e leggere il racconto Il foglio bianco. È il punto di vista di un’artista che parte delle carte geografiche per ricostruire il mondo, sia per riconsegnarlo alla rivista di geopolitica «Limes» e rendere visibili le analisi di grandi esperti sulla politica internazionale, sia per riportarlo alla dimensione più personale di opere d’arte che rispondono solo alle sue necessità creative. “Una linea di confine –dichiara Canali – può diventare un punto di vista per guardare il mondo, senza scendere in campo. Osservo la Terra e provo a descriverla”.
La stagione on line ideata da Sergio Maifredi e Corrado d’Elia, prodotta da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia, iniziata il 9 marzo con il blocco nazionale causato dall’epidemia di Covid-19, ha superato i 10.000 follower e le 250 mila visualizzazioni. Si estende su 100 giorni con 100 artisti per 100 racconti e ogni video è realizzato appositamente per questo progetto. Come nel Decameron di Giovanni Boccaccio, in cui l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, così è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie.
Racconti in tempo di peste è l’ideale continuazione di Soriteatro 2019/2020, fino a quando ci si potrà rivedere.
Teatro Pubblico Ligure ha messo i Racconti in tempo di peste a disposizione dei Comuni con cui collabora da anni, da Venezia a Ragusa, che li accolgono sui loro siti istituzionali. Un’alleanza stretta per offrire ai cittadini, ogni giorno, un momento di arte e di poesia. Oltre al Comune di Genova, che rilancia i Racconti su https://www.visitgenoa.it/100-racconti-tempo-di-peste su https://www.facebook.com/genovamorethanthis/settings/?tab=video e su https://www.facebook.com/GenovaTeatro/si sono uniti fra gli altri Terni, Ameglia, Vezzano Ligure, Recco e Luni.
Giorno 1 – 9 marzo 2020: Gabriella Greison legge Rotola i dadi di Charles Bukowski
Giorno 2 – 10 marzo 2020: Giuseppe Cederna legge Racconti in forma di poesia di Raymond Carver
Fuori collana: Nove marzo Duemilaventi di Mariangela Gualtieri detta da Giuseppe Cederna
Giorno 3 – 11 marzo 2020: Paolo Graziosi dice Io vulesse truvà pace di Eduardo De Filippo
Giorno 4 – 12 marzo 2020: Michele Sganga esegue al pianoforte la sua composizione inedita Oscillazione gravitazionale
Giorno 5 – 13 marzo 2020: Maddalena Crippa legge Chandra Livia Candiani da Il silenzio è cosa viva (Einaudi)
GIORNO 6 – 14 marzo 2020: Giovanni Falzone, trombettista jazz, esegue il suo pezzo Laila – La conta degli assenti
GIORNO 7 – 15 marzo 2020: Mario Incudine dice Barbablu di Costanza DiQuattro
GIORNO 8 – 16 marzo 2020: Tullio Solenghi legge Chichibio e la gru da Decameron di Giovanni Boccaccio
GIORNO 9 – 17 marzo 2020: Luigi Marinelli (ordinario di Lingua e letteratura polacca, Università La Sapienza, Roma) legge Tadeusz Kantor
GIORNO 10 di 100 – 18 marzo 2020 – Piergiorgio Odifreddi racconta Isaac Newton e la peste del 1665 in Inghilterra
GIORNO 11 – 19 marzo 2020 – Dario Vergassola ha scritto e legge Un’avventura straordinaria al mercato cittadino
GIORNO 12 – 20 marzo2020 – Paolo Bosisio, professore di Storia del teatro e regista d’opera, legge Il sergente della neve di Mario Rigoni Stern
GIORNO 13 – 21 marzo 2020: Antonio Vasta, compositore, esegue Viaggio immaginario
GIORNO 14 – 22 marzo 2020: Lauro Magnani, storico dell’arte – Università di Genova, illustra Il racconto di due misteriosi dipinti di Rembrandt
GIORNO 15 – 23 marzo 2020: Antonio Syxty legge L’autostoppista della Galilea di Richard Brautigan
GIORNO 16 – 24 marzo 2020: Jurij Ferrini legge Svejk nella seconda guerra mondiale di Bertolt Brecht
GIORNO 17 -25 marzo 2020: Paolo Fresu legge Sandro Penna ed esegue Sensousness tratta dal cd Eros (Tŭk Music 2016) con Paolo Fresu, Omar Sosa e Jaques Morelenbaum
GIORNO 18 – 26 marzo 2020: Roberto Alajmo (scrittore) racconta la storia del Principe Monroy della Pandolfina
GIORNO 19 – 27 marzo 2020 – Eugenio Barba e Julia Varley, fondatore e attrice dell’Odin Teatret, condividono in esclusiva MR. PEANUT Un personaggio che non può morire
GIORNO 20 di 100 – 28 marzo 2020 – Massimo Minella, giornalista e scrittore, racconta La leggenda del Rex
GIORNO 21 – 29 marzo 2020 – Paolo Andreoli, violinista (Quartetto di Cremona), esegue Étude-Caprice op.18 n.1 di Henryk Wieniawski
GIORNO 22 – 30 marzo 2020: Angelo Zampieri legge Le Cosmicomiche di Italo Calvino
GIORNO 23 – 31 marzo 2020: Roberto Citran legge Ciao nudo di Roberto Citran e, fuori collana, Sillabari di Goffredo Parise
GIORNO 24 – 1 aprile 2020: Faisal Taher canta Due canzoni per l’Italia
GIORNO 25 – 2 aprile 2020: Andrea Nicolini legge Edgar Allan Poe di Lou Reed
GIORNO 26 – 3 aprile 2020: Edoardo Erba legge Una cosa che comincia per “L” di Dino Buzzati
GIORNO 27 – 4 aprile 2020: Massimo Wertmüller dice La guerra e La stretta de’ mano di Trilussa
GIORNO 28 – 5 aprile 2020: Gian Luca Favetto legge Foglie d’erba di Walt Whitman
GIORNO 29 – 6 aprile 2020: Maria Amelia Monti legge Ami di Edoardo Erba
GIORNO 30 di 100 – 7 aprile 2020: Marco Sciaccaluga legge Impressioni teatrali di Wislawa Szimborska
GIORNO 31 – 8 aprile 2020: Nino Formicola racconta un fatto accaduto a Milano
GIORNO 32 – 9 aprile 2020: Roberto Alinghieri legge il mostro Franz di Stefano Benni e I piaceri di Vitaliano Brancati
GIORNO 33 – 10 aprile 2020: Maria Russo canta Stabat mater di Giovanni Pergolesi
GIORNO 34 – 11 aprile 2020: Costanza DiQuattro legge La mia casa di Montalbano di Costanza DiQuattro
GIORNO 35 – 12 aprile 2020, Pasqua: Irene Cerboncini canta Io son l’umile ancella da Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea e Summertime da Porgy and Bess di George Gershwin
GIORNO 36 – 13 aprile 2020: Federico Moccia legge I ciechi e l’elefante di James Baldwin, Discorso per il Nobel di Ernest Hemingway e La notte è bella di Giuseppe Ungaretti
GIORNO 37 – 14 aprile 2020: Paola Cigna canta Le rossignol et la rose da Parysatis di Camille Saint-Saëns
GIORNO 38 – 15 aprile 2020: Gianni Quillico legge Il vero Romeo, la vera Giulietta di Rocco D’Onghia
GIORNO 39 – 16 aprile 2020: Federico Sirianni canta Disperanza, ispirata alla figura del gabbiere Maqroll raccontato da Alvaro Mutis
GIORNO 40 di 100 – 17 aprile 2020: Flavio Albanese legge Eneide di Virgilio
GIORNO 41 – 18 aprile 2020: Laura Curino legge L’anello forte di Nuto Revelli
GIORNO 42 – 19 aprile 2020: Oliviero Ponte di Pino racconta Finzioni di Jorge Luis Borges
GIORNO 43 – 20 aprile 2020: Elisabetta Pozzi legge Impressioni italiane di Charles Dickens
GIORNO 44 – 21 aprile 2020: Francesco Malavolta racconta Popoli in movimento
GIORNO 45 – 22 aprile 2020: Gian Carlo Dettori legge La vita non è uno scherzo di Nazim Hikmet
GIORNO 46 – 23 aprile 2020: David Larible legge Il discorso del grande dittatore di Charlie Chaplin
GIORNO 47 – 24 aprile 2020: Max Paiella legge Il naso che scappa di Gianni Rodari
GIORNO 48 – 25 aprile 2020: Renato Sarti racconta la storia del partigiano Riccardo Goruppi
GIORNO 49 – 26 aprile 2020: Cesar Brie racconta il suo tempo sospeso, raccogliendo appunti per Un gatto e una volpe
GIORNO 50 di 100 – 27 aprile 2020: La parola al pubblico
GIORNO 51 – 28 aprile 2020: Anita Vitale canta Quantu custa di Anita Vitale
GIORNO 52 – 29 aprile 2020: Massimo Greco legge Una storia d’amore tra due eunuchi cinesi di Tonino Guerra
GIORNO 53 – 30 aprile 2020: Stefano Nosei canta Sulla luna di Gianni Rodari
“Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività – spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia – ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”.
“Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi – è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale.