GENOVA – Senza pietà e rispetto. Neppure per una donna al settimo mese di gravidanza. “A quel nordafricano non importava nulla che fossi incinta di sette mesi. Se non ci fosse stato mio marito, mi avrebbe picchiata e rapinata lo stesso”.
Comincia così il drammatico racconto di Franca M., residente nel centro storico genovese, ancora sotto choc per l’aggressione che è stata costretta a subire stanotte in piazza delle Lavandaie, a pochi passi da piazza Sarzano, da parte di un pericoloso immigrato di origine maghrebina. Il nordafricano era stato lasciato libero, senza essere rimpatriato. Probabilmente, è pronto a colpire di nuovo.
Il grave episodio è successo intorno alle 4 di un fine settimana come tanti. Secondo la testimonianza della donna, il marito, dopo aver trascorso il sabato sera in casa con la moglie e gli amici, ha accompagnato un’amica della moglie a casa sua, rientrando poco prima delle 3,20.
Appena ha parcheggiato in piazza delle Lavandaie, però, il nordafricano gli è balzato dentro l’auto e lo ha sequestrato per circa 40 minuti. Prima lo ha aggredito, prendendogli le chiavi e lo smartphone. Poi gli ha puntato le chiavi al collo, lo ha minacciato e ha preteso dei soldi, dicendogli che era appena uscito da Marassi.
“Il nordafricano era alto 1.80, indossava un piumino nero, pantaloni grigi, aveva circa 35 anni – ha aggiunto la donna in gravidanza – l’ho visto in faccia e se me lo trovassi davanti, lo riconoscerei subito. Mio marito aveva parcheggiato l’auto con il lato guida adiacente al muro e quindi non poteva scendere, se non dal lato passeggero.
Lui è una persona molto calma, ha provato in tutti i modi a farlo ragionare, ma il nordafricano era minaccioso e ubriaco. Non ne voleva proprio sapere di scendere. Lo ha quindi sequestrato in auto per una quarantina di minuti.
Alla fine, vedendo quello che stava succedendo, sono scesa in piazza delle Lavandaie da sola per andare ad aiutare mio marito. Nessuno dei vicini si è affacciato, né ci ha aiutati. Quando ho aperto la portiera del passeggero, il delinquente è uscito e si è avventato contro di me. Mi sono fatta male a una spalla. A quel punto, mio marito ha reagito e mi ha difesa, riuscendo a bloccarlo. Poi, ho telefonato al 113 chiedendo l’intervento di una pattuglia.
Il maghrebino ha capito che gli era andata male. E’ riuscito a divincolarsi e a scappare gettando le chiavi per terra. Noi abbiamo recuperato le chiavi dell’auto e gli siamo corsi dietro fino a piazza Matteotti. Volevamo farlo arrestare, ma purtroppo è riuscito a dileguarsi nei vicoli. Sono intervenute due Volanti, che hanno provato a rintracciarlo, ma senza successo. Speriamo che la polizia riesca ad individuarlo”.
Oggi pomeriggio, Franca M. è stata costretta a rivolgersi al pronto soccorso del Galliera per una visita di controllo. Per la gravidanza, fortunatamente non sono stati riscontrati problemi. Tuttavia, i sanitari hanno compilato un referto con sette giorni di prognosi e raccomandato assoluto riposo. Ora nei caruggi è caccia al rapinatore di Sarzano.