Piciocchi: l’Ente ha speso 620mila euro. Con gli sponsor costo complessivo dell’evento è di circa un milione di euro. Opposizione: numeri visitatori non supportati da ticket o prenotazioni
La commissione consiliare a Palazzo Tursi ha snocciolato i numeri della seconda edizione di GenovaJeans.
Tale commissione era stata chiesta dalle opposizioni per fare luce sui costi dell’evento, anche dopo le polemiche dell’edizione passata, che aveva fatto scattare anche due inchieste, una della procura di Genova e una della corte dei Conti.
Il Comune di Genova, per l’edizione 2023 di GenovaJeans, che si è svolta nel primo weekend di ottobre, ha speso circa 620mila euro.
Mentre un milione di euro è stato il costo complessivo tenendo conto anche di sponsor e partner.
I visitatori della kermesse sono stati 24mila, compresi i partecipanti agli eventi online.
L’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi ha fornito i dati sui costi: “A carico del bilancio dell’ente abbiamo circa 620mila euro, la Compagnia di San Paolo ha dato un contributo di 50mila euro per la mostra ArteJeans. Un contributo molto importante ancora in corso di quantificazione da parte di Ice che però aveva dato disponibilità fino a 300mila euro.
Il costo complessivo dell’evento è di circa un milione di euro”.
“Non bisogna interpretare GenovaJeans come una spesa – ha detto Anna Orlando, curatrice generale di GenovaJeans – ma come un investimento, come un progetto che ha dei valori”.
Sono 24.040 le persone coinvolte sommando 11.199 ingressi alle mostre, 3.135 spettatori agli appuntamenti serali, 7.106 visitatori a installazioni e performance, 2.600 partecipanti a talk e conferenze in gran parte da remoto con un aumento dei numeri di fruitori del 23% rispetto al 2021.
Le rilevazioni, hanno fatto notare alcuni consiglieri, non sono state supportate da ticket o prenotazioni.
Filippo Bruzzone, consigliere comunale della Lista Rossoverde è di tutt’altro avviso. In linea anche il commento di Gianni Pastorino, Capogruppo in Regione di Linea Condivisa.
“Il grande successo per cui Genova dovrebbe giustamente vantare l’invenzione del blue jeans è la straordinaria capacità, tutta genovese, di sfruttare quella che era considerata una ‘telaccia’ da marinai e farla diventare un capo diffuso in tutto il mondo: la capacità di arrangiarsi con poco, insomma.” Commenta il consigliere comunale Filippo Bruzzone.
“Decenni dopo questo bell’esempio di ‘parsimonia virtuosa’ – prosegueBruzzone – il sindaco Bucci decide di rivendicare la genovesità del blue jeans dimenticando però proprio questo valore: le spese folli che hanno supportato la seconda edizione di Genova Jeans (un milione di euro per poco più di 24mila visitatori) rappresentano l’esatto opposto.
“Il comune di Genova nell’ultimo trimestre ha speso 620mila euro per Genova jeans, 450mila euro per ‘grandi eventi’ ed altri 150mila euro per i cosiddetti mercatini di Natale per un totale oltre 1,2 milioni di euro”, commenta Filippo Bruzzone, consigliere comunale della Lista Rossoverde.
“Tutti questi soldi pubblici non corrispondono ad una ricaduta positiva per la città a meno che non si entri nelle narrazioni fantasiose di Bucci e della sua giunta. Noi vorremmo meno fuochi d’artificio e più servizi, o almeno una tassazione comunale (vedasi tari) più corrispondente alla realtà” conclude Bruzzone.
“Non entriamo nel merito se esistano o meno iniziative culturali più meritevoli di un simile impiego di denaro pubblico – commenta Gianni Pastorino, Capogruppo in Regione di Linea Condivisa – ma siamo certi che mascherare questa spesa evidentemente uscita fuori controllo come un investimento è ipocrita e poco credibile. Se l’obiettivo del sindaco era frantumare lo stereotipo che vede il genovese come estremamente cauto nelle spese, ci è riuscito alla grande, ma non ne esce bene né lui né tantomeno la città”