Le mostre “Giannetto Fieschi. L’esperienza dell’arte”, promosse dal Comune di Genova e dall’Archivio Giannetto Fieschi, a cura di Andrea B. Del Guercio, rendono omaggio al conosciuto pittore ed incisore nato a Zogno nel 1921 e morto a Genova nel 2010.
Ospitate presso il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova dal 24 febbraio al 30 aprile 2022 e presso la GAM, Galleria d’Arte Moderna a Genova Nervi dal 27 febbraio al 30 aprile 2022, costituiscono la terza e quarta tappa del grande progetto espositivo “Giannetto Fieschi. Un’Esposizione Antologica”.
Il principio espositivo di entrambe le mostre non è la collocazione in un Museo ma in una “Casa d’Artista”, secondo una tradizione del Novecento europeo. Per cui è perfetta l’ambientazione in Villa Croce, una splendida villa ottocentesca affacciata sul mare e la GAM, Galleria d’Arte Moderna di Genova. Con la sede nell’edificio cinquecentesco di Villa Saluzzo Serra, dimora nobiliare inserita in un parco splendido e conosciutissimo, ampliata e decorata tra la metà del ‘700 e l’inizio del ‘900.
Sottolinea il curatore Del Guercio, “alla Mostra d’Arte abbiamo voluto sostituire la Casa dell’Arte, inducendo opere e materiali, quadri, sculture e mobili a dialogare nello spazio in attesa di coloro che vorranno viverlo e abitarlo e qui immaginare di incontrare un signore alto, riservato e colto, austero e geniale, a tratti incomprensibile, improvvisamente prezioso per sensibilità e delicatezza.”
Una mostra frullante, tipica dell’atmosfera di una casa, una dimensione circolante: non vi è un ordine cronologico, ma aree più o meno tematiche, diverse per tecniche artistiche, che inglobano frammenti diversi appartenuti ai luoghi/ambienti dell’autore.
Una mostra non tradizionale, di cui fanno parte anche mobili d’epoca ridipinti sullo sfondo di un bel verde acceso, colori intensi di ritorno alla vita, alla luce, all’energia.
Attraverso oltre trenta dipinti, numerosi tra disegni e opere grafiche ed una selezione di ‘autoscatti’, esposti a Villa Croce e una ventina di dipinti e una Collezione di incisioni e di serigrafie alla GAM, si opta per un sistema percettivo in grado di trasformare il ‘visitatore’ in ‘lettore’ dell’opera di Fieschi, proponendo lo sconfinamento nella dimensione totalizzante, diretta ed esclusiva, interamente individuale al tema dell’esperienza del fare dell’arte.
Di fronte ad un autore complesso, sfaccettato, interdisciplinare come Giannetto Fieschi, a cui l’arte ha riconosciuto lungo tutta la seconda metà del XX secolo grandi occasioni di osservazione internazionale, ma anche frustranti soluzioni di giudizio, questo inedito tracciato espositivo fornisce occasione di riscoperta e di affermazione.
Da osservatrice esterna delle diverse forme espressive di Fieschi, ora in piano, ora sorprendentemente in rilievo nella stessa opera, annoto che al visitatore arriva addosso, come sentimento prevalente, la percezione dell’umano cammino, delle umane afflizioni, alle quali non si sottrae neppure il Minotauro.
Non si notano creature appena liete, ma l’improvvisa apparizione di mobili dal bel verde prevalente paiono consentire uno spiraglio di attenuazione e di luce a questa persistente sensazione del vivere. ELISA PRATO