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Gioco pubblico: crescono i numeri nei piccoli comuni

Gioco pubblico: crescono i numeri nei piccoli comuni

I dati parlano chiaro: il settore del gambling è in continua ascesa non solo nei grandi centri ma anche nei piccoli comuni del nostro paese. A rivelarlo è l’ultimo rapporto, dal titolo «Non così piccoli. L’azzardo online nei piccoli comuni italiani», redatto da Cgil e Federconsumatori, in collaborazione con la Fondazione Isscon. Lo studio analizza la situazione in oltre 3 mila comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti, che rappresentano il 25% della popolazione italiana e il 41% dei comuni. Un lavoro importante che, sebbene non completo al 100% vista l’assenza di dati univoci per tutti i territori, mette in evidenza alcune tendenze importanti. 

Tendenze e paradossi, come quello del Veneto, che è tra le regioni con la spesa media più bassa per quanto riguarda il gioco online (a Pavia, ad esempio, si sono spesi 960 euro nel 2023) ma che allo stesso tempo vanta paesi con numeri impressionanti. Stando a quanto si legge su Giochidislots, che si è occupata del report, un esempio è il centro di Aguilara Veneta, 4.161 abitanti, dove la spesa pro capite per il gioco online ha superato i 13 mila euro annui nel 2023, superando di 14 volte la media provinciale. Un discorso che è simile per i comuni a vocazione turistica, come Capri, dove la spesa ha sfiorato gli 8 mila euro nel 2022 e nel 2023 ha superato i 9.500 euro, confermando il collegamento tra economia turistica e gambling. 

All’interno dell’articolo di Giochidislots, poi, viene messa in risalto una mappatura del gioco online che risulta massiccio soprattutto al Sud, soprattutto nelle province di Napoli, Palermo e Messina. Un fenomeno che ovviamente va ad intrecciarsi con le organizzazioni mafiose e la malavita, che da sempre guardano al mercato dell’azzardo per estendere i loro profitti e per riciclare proventi illeciti. Il giro del gambling online è infatti di oltre 16 miliardi di euro, senza considerare tutta la filiera sommersa dell’illegale. 

Per questo le associazioni di categoria hanno chiesto nuove misure per controllare il gambling e tutelare i consumatori. “In Italia è necessario sgonfiare l’azzardo online, e sono necessarie politiche nazionali e locali per il contenimento di quello fisico”, ha spiegato Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, che ritiene essenziale adottare misure che non siano proibizionistiche ma che possano, attraverso un bilancio sociale, guidare lo sviluppo del settore. Fondamentale, in questo senso, mettere in atto campagne educative per sensibilizzare soprattutto i giovani, sempre più colpiti dal fenomeno, come richiesto da Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil. 

Bisognerà capire, adesso, se dalle parole si passerà ai fatti. E se i piccoli comuni continueranno a essere lasciati soli a sé stessi.