Ieri, nel tardo pomeriggio, il premier Giorgia Meloni è giunta in visita al 63° Salone Nautico di Genova. Ad accoglierla il presidente di Ucina Confindustria Nautica, Saverio Cecchi.
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“Lei oggi Presidente, con la sua presenza – ha esordito Saverio Cecchi – ha messo due timbri importanti, due certificazioni.
Ha dato valore al nostro settore: siamo primi al mondo con 7 miliardi di fatturato, con una filiera che dà lavoro a 200 mila persone. Un record di export pari all’88%, abbiamo superando l’Olanda, siamo primi al mondo davanti a Francia, Germania e Stati Uniti.
Il secondo timbro è questo splendido Salone Nautico e lei, con la sua presenza, certifica l’importanza del nostro Salone, per noi importantissimo, simbolo del saper fare italiano.
Mai, durante 63 edizioni, c’era stato un ascolto così importante da parte del Governo. Ho chiesto alcune cose ai suoi Ministri, e mi piace anche ricordare quello che lei ha detto in occasione della visita all’Autodromo di Monza: “Nel tempio della velocità bisogna imparare a correre, correre più veloci, per far correre il nostro Paese”. Noi Presidente corriamo talmente veloci che – come ho detto ai suoi Ministri – se ci togliete un po’ di zavorra e ci asfaltate bene la pista, correremo ancora più veloce. Le chiedo un’ultima cosa Presidente: alla prossima riunione del Consiglio, ricordi ai suoi Ministri la promessa fatta al Presidente di Confindustria Nautica al Salone”.
Anche il sindaco Marco Bucci ha fatto gli onori di casa.
“Da molti anni – ha detto Bucci – non abbiamo avuto occasione di avere il Presidente del Consiglio in visita al Salone Nautico e questo si dimostra emblematico augurio per il futuro non solo di tutti, ma in particolar modo per la Liguria e Genova che sono in continua crescita e portano avanti con orgoglio stile e capacità del saper fare italiano. Ringrazio il Governo per averci concesso numerosi finanziamenti. Stiamo lavorando per far sì che essi siano impiegati al meglio per incrementare le nostre infrastrutture. Ringrazio ancora il Governo per darci l’occasione di procedere ancora più coesi verso il futuro”.
“Oggi – ha detto Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria – con la visita del Presidente Meloni interrompiamo la lunga assenza dei vertici istituzionali del nostro Paese al Salone Nautico. Era dal 1986, dalla visita di Bettino Craxi, che un premier non prendeva parte al Salone.
Oggi celebriamo tanti elementi collegati tra loro, a cominciare dall’evento che ci ospita, che rappresenta un settore a sua volta in grande salute, con un 20% di crescita.
Il Salone non aveva neanche la livrea di lusso del nuovo quartiere della Foce, che presto diventerà un fiore all’occhiello del Mediterraneo. Tutto ciò è il frutto del lavoro sinergico fatto da pubbliche amministrazioni insieme a una classe imprenditoriale che è tra le migliori del mondo, e credo che questo metodo debba essere esempio per il futuro: una collaborazione all’insegna della fiducia tra pubblico e privato, ognuno con le sue competenze e responsabilità, ma in grado di costruire insieme un percorso all’insegna della crescita, un modo di agire che non è stato scontato in altre epoche e che invece è il filo conduttore dell’attività di questo Governo.
Oggi celebriamo anche – conclude il presidente Toti – il ruolo della Liguria nella blue economy: siamo tra le Regioni più importanti del mondo per la nautica e stiamo lavorando per diventare ancora più competitivi, a cominciare da quel gioiello ingegneristico che è la nuova diga del porto, che permetterà a Genova di competere con i colossi internazionali della portualità”.
Per ultima ha parlato Giorgia Meloni.
“Non è il comparto della nautica che deve ringraziare me per essere venuta qui oggi a colmare una lacuna di 37 anni dall’ultima visita ufficiale di un Presidente del Consiglio dei Ministri al Salone Nautico”. Ha detto la premier Meloni. “Devo ringraziare questo comparto, perché quando si hanno delle aziende che riescono a raccontare, produrre, dimostrare l’eccellenza italiana come il settore nautico ha fatto questi anni, dando lavoro alle maestranze italiane, producendo una filiera che, come diceva il Presidente, dà lavoro a oltre 200 mila lavoratori in Italia facendo attenzione alla nostra tradizione, che è la tradizione della nostra eccellenza, che produce per 7 miliardi di euro e che inevitabilmente si riversano anche nelle casse dello Stato italiano e fanno un pezzo delle risorse che lo Stato italiano può spendere, credo che sia il Governo di questa Nazione che deve venire qui ed avere l’umiltà e la responsabilità di dire grazie per il lavoro che questo settore ha saputo rappresentare e per l’eccellenza che ha raccontato nel mondo.
Diciamoci la verità, un po’ ci rende fieri, lasciando tutti dietro di sé, che è una cosa che ci rende sempre orgogliosi. Sono venuta anche perché, come il Presidente sa benissimo, questo è un Governo che ha voluto concentrare un pezzo delle sue scelte strategiche proprio sul tema del mare.
L’Italia è una piattaforma in mezzo al Mediterraneo e noi ci siamo spesso comportati come se questo mare non lo avessimo, come se fossimo una nazione non circondata da 8 mila chilometri di costa. Non è solo un tema di posizionamento geografico, anche se ha il suo ruolo sui temi di geopolitica.
Penso si veda il ruolo che l’Italia cerca di recuperare come protagonismo nel Mediterraneo.
Ma è soprattutto economia. Il mare è una delle infrastrutture più strategiche di cui l’Italia dispone e non si può non avere una strategia su come creare al meglio una sinergia tra tutti gli attori che operano nell’economia del mare.
Come saprete, la settimana scorsa è stato presentato il Piano del Mare: c’è un ministero specifico che si occupa di questa materia e che ha messo insieme tutti gli attori di questa filiera. Li ha messi attorno al tavolo, ha ascoltato i bisogni di quelle filiere, ha raccolto le indicazioni che venivano dalle imprese che operano in quei settori, ha fatto una strategia e l’ha scritta in un Piano.
Presidente, non c’è bisogno che ricordi ai ministri quali sono gli impegni che si sono presi, perché nella prossima Legge di Bilancio, noi abbiamo un collegato dedicato all’economia del mare.
Nel collegato raccoglieremo le esigenze e le proposte, che arrivano dai vari settori compreso il settore della nautica con le sue necessità di semplificazione. Questo è un settore che spesso è stato fatto oggetto di demagogia, a volte è stato vituperato. Usciamo da questa logica: chi produce eccellenza italiana può solamente essere ringraziato e difeso”.