World Creativity and Innovation Day 2020. Far soffermare l’attenzione del mondo della scuola sull’importanza del pensiero innovatore come sostanza e lievito vitale del progresso collettivo.
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della World Creativity and Innovation Day (WCID), adottato dall’Assemblea generale dell’ONU con documento A / 71 / L.61 / Rev.1, che si tiene il giorno 21 aprile di ogni anno, intende far soffermare l’attenzione del mondo della scuola sull’importanza del pensiero innovatore come sostanza e lievito vitale del progresso collettivo.
Nessuna scoperta, nessun cambiamento importante per l’umanità si è mai generato senza la scintilla “divina” dell’intuito, dell’estro, del pensiero in qualche modo “divergente” che ha immaginato possibilità e traguardi impensabili, utopistici e forse risibili per le persone comuni.
L’originalità del pensiero è la più grande risorsa che abbia consentito all’uomo, oltre naturalmente all’adattamento, di sopravvivere, proprio attraverso le ricerca di soluzioni diverse e alternative.
Per creatività nell’immaginario collettivo si intende quasi sempre bizzarria ed eccentricità, che sono componenti importanti di ogni nuovo esperimento; ma la più vera essenza di tale elemento è il cambiamento rispetto a quanto era stato prodotto in precedenza. Un nuovo modello matematico, un nuovo vaccino, una nuova sinfonia, una nuova moda; sono frutto di indagine paziente, a volte di casualità, ma sempre creature dell’ingegno artefice dell’inusitato.
Ecco perché è dai banchi di scuola che la creatività deve essere incentivata, incoraggiata, premiata-La diversità in natura rende possibile la sopravvivenza. Nell’organizzazione sociale umana molteplicità di approcci mentali significa garantirsi la possibilità di immaginare e quindi costruire una realtà sempre più vicina a quella che vogliamo.
La nostra epoca è caratterizzata da cambiamenti repentini che ci portano costantemente a riformulare soluzioni e strategie operative; novità avveniristiche e impensabili fino a dieci / quindici anni fa sono state introdotte anche nel corpus della scuola, con l’ingresso massiccio del registro elettronico, siti e portali, comunicazione scuola—famiglia (noti come dematerializzazione dei servizi) e, ultima frontiera, oggetto di dispute serrate tra i docenti, la famigerata DAD. Gli strumenti, in quanto tali, non hanno una valenza “eticamente” accettabile o meno. Invece la metodologia e la disciplina con cui sono adoperati vanno invece accuratamente ponderati perché l’esito finale dell’applicazione dei moderni mezzi tecnici sia sempre costruttivo e proficuo.
Il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) ha certamente condotto le scuole verso un’informatizzazione e un adeguamento agli standard europei, ma ancora molto deve essere realizzato in termini di adeguamento delle nuove tecnologie al rispetto dell’ambiente (eccessivo consumo di energia elettrica ricavata da forme non alternative; riciclo delle strumentazioni obsolete (l’innovazione comporta rinnovamento continuo e le scuole non dispongono spesso di mezzi adeguati ai tempi) e dei diritti delle persone (diritto alla privacy).
Il Coordinamento propone di regolamentare la didattica a distanza come uno degli strumenti fondamentali per lo sviluppo di nuove soluzioni alternative ai fini della crescita della comunità educativa attraverso una normativa appropriata che tenga in considerazione anche le competenze digitali degli insegnanti e la valorizzazione del merito mediante un adeguamento della retribuzione.
Il Coordinamento propone per gli studenti appartenenti a istituzioni di ogni ordine e grado, guidati dai propri insegnanti, di creare elaborati incentrati sull’importanza dell’innovazione come principio guida ispiratore del progresso umano; inviateci segnalazioni inerenti le invenzioni dei vostri studenti, le migliori verranno evidenziate sul sito del Coordinamento (coordinamentodirittiumani@gmail.com). L’hashtag è #creopertrasformare.
“Sento in me una tal forza creativa che sono sicuro verrà il giorno in cui sarò in grado di produrre regolarmente ogni giorno cose buone.” (Van Gogh, lettera al fratello Theo, 9 settembre 1882, Aia)