I dati allarmanti sulle abitudini alimentari dei bambini italiani
In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità, l’IRCCS Istituto Giannina Gaslini, l’Università di Genova, Helpcode Italia e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) hanno unito le forze per presentare il primo report dell’Osservatorio Nazionale sull’Obesità Infantile (ONOI). Questo studio, che ha coinvolto oltre 800 bambini e ragazzi italiani, mette in evidenza tendenze preoccupanti legate all’alimentazione e allo stile di vita delle nuove generazioni.
Abitudini alimentari preoccupanti
I risultati parlano chiaro: molti bambini non seguono una dieta equilibrata. Solo il 28% adotta le abitudini della dieta mediterranea, mentre una percentuale significativa mostra una scarsa assunzione di frutta, verdura e pesce. Il 26% dei bambini non consuma verdura quotidianamente e il 16% non mangia frutta con regolarità. Ancora più allarmante è il dato sul consumo di pesce: la metà dei bambini non lo mangia neanche una volta a settimana. Al contrario, il consumo di dolci e bevande zuccherate è elevato: il 37% dei bambini mangia dolci ogni giorno e l’11,6% beve bibite zuccherate più volte alla settimana.
Uno stile di vita sempre più sedentario
Ma non è solo l’alimentazione a destare preoccupazione. Il rapporto evidenzia anche uno stile di vita sempre più sedentario: quasi la metà dei bambini (47%) consuma almeno un pasto davanti a uno schermo, mentre il 35% dei piccoli sotto i 6 anni trascorre più di due ore al giorno davanti a dispositivi digitali. L’attività fisica, poi, è insufficiente: il 60% dei bambini pratica meno di tre ore di sport a settimana e l’80% non raggiunge le tre ore settimanali di attività fisica all’aperto.
ONOI: un osservatorio per il futuro
Di fronte a questi dati, la necessità di un intervento mirato appare evidente. L’Osservatorio Nazionale sull’Obesità Infantile nasce proprio per monitorare nel tempo la salute nutrizionale dei bambini italiani, raccogliendo dati utili per sensibilizzare famiglie, istituzioni e operatori sanitari sull’importanza di una corretta alimentazione e di uno stile di vita più attivo. Il progetto si avvale della collaborazione tra ricercatori, pediatri e associazioni non profit per analizzare i fattori socio-economici che influenzano le abitudini alimentari e individuare strategie efficaci di prevenzione.
Lotta all’obesità infantile: un impegno condiviso
L’obesità infantile, infatti, non è solo una questione estetica o legata al peso corporeo, ma ha ripercussioni importanti sulla salute fisica e mentale, con effetti che possono durare per tutta la vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’obesità una delle emergenze sanitarie globali più gravi, con oltre 37 milioni di bambini sotto i 5 anni in sovrappeso nel 2022. L’Italia si colloca al quarto posto in Europa per numero di bambini in sovrappeso o obesi: il 36% delle ragazze e il 43% dei ragazzi ne sono colpiti.
Per invertire questa tendenza, è necessario un approccio integrato che coinvolga famiglie, scuole, pediatri e istituzioni. È fondamentale promuovere l’educazione alimentare, incoraggiare l’attività fisica e regolamentare il marketing alimentare rivolto ai minori. Solo con un impegno collettivo sarà possibile garantire alle nuove generazioni un futuro più sano e consapevole.
Per scaricare il report completo: https://helpcode.org/onoi
I dati inerenti la Liguria
- dieta mediterranea seguita correttamente: 30,8%
- 30,8% non mangia verdura ogni giorno, il 12,8% non mangia frutta ogni giorno
- 41% no pesce settimanale
- 24,5% dolciumi tutti i giorni 14% bibite zuccherate o gassate più volte a settimana
- 40% consuma almeno un pasto davanti schermo
- 64,5% meno di tre ore settimana a attività sportiva; 29% meno di tre 3 ore attività all’aperto.
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