Giuliano Turone torna a Camogli, per presentare il suo nuovo libro Il triennio che sconvolse l’Italia. Dal delitto Moro alla strage di Bologna (1978-80).
Sarà presentato il 1° giugno all’Istituto Nautico, via Bettolo 17, alle ore 18. L’ingresso è libero.L’incontro è organizzato dall’associazione culturale “Ochin Okinawa”. Giuliano Turone, giudice emerito della Corte di Cassazione, parlerà della sua nuova opera con Lorenzo Fazio, direttore editoriale di Chiarelettere e Adriano Sansa, già magistrato e sindaco di Genova.
“Una storia nera, una storia purtroppo vera. Documenta un passato torbido non ancora del tutto conosciuto”, scrive nell’introduzione Corrado Stajano.
Trame e temi del libro: Moro, Pecorelli, Sindona, Ambrosoli, Mattarella, la strage di Bologna, la P2, Andreotti. Una sequenza impressionante di stragi, assassini, depistaggi, complotti, tentativi di colpo di stato sono ricostruiti in “Italia occulta” dal magistrato che ha scoperto la P2, arrestato il boss di Cosa Nostra Luciano Liggio e rinviato a giudizio Michele Sindona.
Un cumulo di fatti terribili maturati in un breve arco di tempo (1978-1980) e rimasti il più delle volte senza giustizia. Turone, protagonista come magistrato di quella terribile stagione, recupera e ricostruisce con un minuzioso lavoro di anni frammenti e risvolti dimenticati o trascurati durante i processi. Ci conduce tra gli anfratti di storie che hanno come protagonisti criminali, terroristi e mafiosi ma anche uomini delle istituzioni.
Ciascuno di essi, con responsabilità diverse, ha tramato contro la nostra democrazia. Per questo è essenziale tenere oggi in mano il filo che lega quei fatti, spesso resi volutamente indecifrabili per coprire responsabilità e bugie. Come scrive Turone, solo grazie al sacrificio di magistrati, carabinieri, finanzieri e poliziotti coraggiosi e capaci e all’impegno di alcuni politici tenaci come Tina Anselmi, l’Italia è riuscita a rimanere un paese libero.
Giuliano Turone negli anni 90 ha fatto parte del primo staff di magistrati della Procura Nazionale Antimafia. Ha collaborato con il Consiglio d’Europa per la redazione della convenzione di Strasburgo nel 1990 sul riciclaggio. E con le Nazioni Unite svolgendo attività di Pubblico ministero presso il tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia.
Ha scritto: Il caffè di Sindona con Gianni Simoni (2009); Il caso Battisti (2013), Il delitto di associazione mafiosa (2015) e, con Antonella Beccaria, Il boss. Luciano Liggio: da Corleone a Milano, una storia di mafia e complicità, 2018.