La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per riciclaggio sulla Lega Nord, a seguito di un esposto presentato da Stefano Aldovisi, ex revisore dei conti condannato in primo grado nell’ambito del processo sulla presunta truffa ai danni dello Stato che riguarda i rimborsi elettorali ottenuti dal partito durante la gestione Bossi-Belsito di una decina di anni fa (sotto la lente degli inquirenti ci sono 49 milioni di euro).
Gli accertamenti riguardano l’eventuale “riutilizzo occulto” del denaro perché i soldi potrebbero essere stati spostati attraverso conti e banche diverse, al fine di metterli al riparo da possibili sequestri. Sempre secondo l’esposto dell’ex revisore, le gestioni successive a quella di Bossi-Belsito avrebbero consapevolmente utilizzato e in parte occultato alcuni milioni per “dribblare la giustizia”.
Nel luglio scorso il Tribunale di Genova ha condannato in primo grado Umberto Bossi (2 anni e mezzo), Francesco Belsito (4 anni e 10 mesi) e i revisori contabili: Diego Sanavio (2 anni e 8 mesi), Antonio Turci (2 anni e 4) e appunto Stefano Aldovisi (1 anno e 9 mesi).
L’attuale tesoriere della Lega, Giulio Centemero, ha escluso ogni addebito e ha precisato: “Siamo pronti a dimostrare che non ci sono stati movimenti finanziari sospetti”.
“L’inchiesta di Genova – ha dichiarato il segretario federale della Lega Matteo Salvini – è fondata sul nulla e come altri ricorsi finirà nel nulla. Chiunque dica o scriva a sproposito di soldi che la Lega non ha e io non ho mai visto verrà querelato e sarà un giudice a decidere. Sono assolutamente tranquillo ma adesso iniziamo a denunciare chi diffama”.
“Ogni volta che vengono depositate le liste, soprattutto a Genova – ha aggiunto il segretario della Lega ligure Edoardo Rixi – ci sono alcuni dossier doc che arrivano ad alcuni giornali doc che fanno uscire inchieste doc. Non so se si può parlare di giustizia a orologeria o se a Genova siamo particolarmente svizzeri. I soldi non li abbiamo, che li cerchino pure: se li trovano siamo i primi a essere felici. E’ la terza campagna elettorale in cui succede questo. E’ giusto che i cittadini vengano informati sui fatti che accadono, ma spero che in questo caso ci sia solo la voglia di fare informazione e non ci siano altre voglie. Magari di ostacolare un movimento politico che potrebbe andare alla guida del Paese e scombinare gli accordi finanziari molti forti a livello nazionale e che coinvolgono anche l’informazione”.
“La Lega indagata per riciclaggio – ha attaccato il deputato uscente del Pd Emanuele Fiano – Matteo Salvini ha qualcosa da dire? Non fossero bastate Credieuronord e le quote latte. I diamanti e i traffici di Belsito già sanzionati a dimostrare quale sia l’attenzione della Lega per l’interesse pubblico. È chiaro che noi siamo sempre garantisti tuttavia vorrei capire, a questo punto, perché la Lega non si costituì parte civile contro Belsito. Un vero mistero”.
“Salvini minaccia querele: vuole denunciare la Procura di Genova? – ha aggiunto la vicecapogruppo del Pd uscente alla Camera Silvia Fregolent -Sono i magistrati liguri a indagare la Lega per riciclaggio dei milioni di euro dei rimborsi truffa. Spieghi dove sono finiti quei soldi, se ne è capace. E spieghi chi finanzia Noi con Salvini”.
“La giustizia ha i suoi tempi doverosi – ha replicato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – è stato presentato un esposto ed è normale che si apra una inchiesta. E’ una cosa normale che dopo un esposto di un cittadino si apra un fascicolo. Non c’è nessuna giustizia a orologeria, ma tempi tecnici normali”.